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Rossella Fiamingo in esclusiva: «Lo sport abbatte le barriere. Punto al terzo Mondiale»

Intervista in esclusiva a Rossella Fiamingo, prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana.

Patrizio Cacciari

Classe 1991, catanese, prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana, due ori mondiali. Rossella Fiamingo è stata una delle grandi protagoniste azzurre alle Olimpiadi di Rio 2016. In questa intervista racconta le sue giornate di duro allenamento, la sua vita privata, il suo punto di vista sul mondo e sull'8 marzo.

 La finale individuale femminile di spada a Rio 2016: Rossella Fiamingo contro Emese Szasz.

Intervista esclusiva a Rossella Fiamingo

Sei stata protagonista di una straordinaria semifinale e poi di una finale persa per un soffio alle ultime Olimpiadi di Rio 2016. E' tutto già archiviato o ancora ci pensi?Conservo un ricordo bellissimo delle Olimpiadi, anche se la finale dovevo vincerla. Comunque sì, ho già archiviato tutto e ho già fissato il mio prossimo obiettivo sportivo, forse impossibile: vincere a luglio il mio terzo mondiale, che si terrà a Lipsia. Non c'è ancora mai riuscito nessuno.Hai capito il motivo della sconfitta in finale?E' stato un problema di carattere psicologico. Avevo sempre battuto la mia avversaria (l'ungherese Szasz, ndr), quando mancavano pochi colpi alla medaglia d'oro mi sono distratta, ho iniziato a pensare al sogno olimpico, lei è stata brava a recuperare e mi ha battuto.Per questo motivo non mi sono presa delle pause, ma sono subito tornata ad allenarmi.Quali sono i ritmi di vita di un'atleta olimpica?I ritmi sono serrati, mi alleno sempre, mattina e pomeriggio. La mattina il lavoro si concentra sulla parte atletica, il pomeriggio invece mi concentro sulla tecnica. A volte ho delle sedute di scarico mattutine.Dove ti alleni?Mi alleno a Catania, la città in cui sono nata. Ancora oggi nella stessa palestra di quando ero piccola, insieme al mio maestro storico. Mi sposto per i ritiri, che di solito sono uno al mese, poi ci sono le otto prove della coppa del mondo, il Mondiale, l'Europeo e le varie gare nazionali. Insomma, non sto a casa più di una settimana di seguito.Per la vita privata resta poco tempo... Il mio fidanzato vive a Roma, siccome ogni volta che mi sposto da Catania prendo un aereo e faccio scalo nella Capitale, riusciamo a passare un paio di giorni insieme, quando sono in Sicilia, di solito scende lui.Sei diplomata al conservatorio, dove hai studiato pianoforte. Per la musica trovi ancora il tempo?Suono meno di prima, ma lo suono ancora, è un modo per scaricare lo stress, mi aiuta molto.Più volte hai parlato di Valentina Vezzali come tuo modello di riferimento sportivo, oggi lei è in Parlamento. Ti interessi di politica? Questa estate c'è stato anche il siparietto con gli sms di Renzi...E' un mondo completamente distante da me, non mi ci vedo proprio. Attualmente studio Dietistica all'Università.Oggi è la Festa della donna. Nel mondo dello sport ci sono ancora situazioni discriminatorie?Nello sport queste barriere non ci sono più. La scorsa Olimpiadi ci fu l'enorme stupore per la partecipazione dell'atleta americana con il velo. Sembrava un evento pazzesco, quando invece per noi atleti non c'era nulla da notare. Amo lo sport perché è capace di distruggere qualsiasi differenza.In Italia credi che ci sia ancora molta strada da fare per i diritti delle donne?Penso che oggi in Italia donne e uomini siano alla pari. Nel mondo della scherma, mi piacerebbe vedere più donne nello staff. Ci arriveremo.Sei la prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana: ti senti un modello per le giovani atlete? Per me è  semplicemente un onore. Cerco di dare il buon esempio, senza esagerare. Se sei giovane devi pensare a lavorare divertendoti, non sono una che va in giro per le palestre a dire ho fatto questo e quello.Che consiglio puoi dare a chi si avvicina alla tua disciplina?Avvicinateci allo sport con passione e divertimento, il resto semmai verrà dopo. Spero che lo capiscano soprattutto quei genitori che iscrivono i figli in palestra solo perché pensano di avere un campione in casa.

 Rossella Fiamingo alla finale di Rio 2016.

Rossella Fiamingo alla finale di Rio 2016.