Lewis Hamilton, uno dei migliori piloti di tutti i tempi, non vuole essere ricordato solo come sportivo. Quanto accaduto al termine delle prove del Gp d'Ungheria è l'ennesimo "graffio" del leone britannico, da sempre impegnato nella lotta dei diritti civili. E come ogni... belva feroce, se ferita nell'orgoglio diviene quasi impossibile da fermare. Questione di mentalità. E di "ruggiti" Hamilton ne ha da vendere...
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I “graffi” di Hamilton, fra polemiche e diritti civili
Sette mondiali in quattordici stagioni di f1. Il pilota è nel mito dello sport a quattro ruote. Ma non vuole essere ricordato solo come sportivo.


"Se non hai il coraggio di frenare più tardi, è un tuo problema"
Intanto può (ri)scrivere la storia assoluta della F1. Sette titoli, come Schumacher e la possibilità di diventare irraggiungibile. Un percorso straordinario, figlio di una straordinaria fame di vittorie, emersa sin dalla giovanissima età quando al termine di un controverso Gp del Belgio del 2008 arriva il primo graffio. A soli 23 anni si rivolge a Raikkonen con il piglio di chi sa il fatto suo e non si fa intimidire di avere davanti a sé il Campione del Mondo finlandese.
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