MotoGP noiosa? Chi l’avrebbe mai detto? Certo la cavalcata in solitaria di Marquez non è stata divertente quanto il Gran Premio di Baku e tutto lascia credere che se il ritorno in Europa della classe regina a due ruote non invertirà la tendenza, si rischia un controsorpasso da parte della Formula 1 che è tornata a entusiasmare il grande pubblico.
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Ducati, in Europa si torna sulla cresta dell’…Honda?
Si torna in Europa. E la Ducati spera di tornare competitiva. Se la Honda e Marquez sono quelli visti negli USA, c'è poco da sperare. E si rischia addirittura la noia.
HONDA – Molto, se non tutto, dipende dalla Honda. Al netto dell’unica vittoria su tre gare disputate, la casa giapponese sembra comunque la più competitiva. Il perfetto compromesso fra moto e ciclistica legata, anche ad un fuoriclasse assoluto. Marquez, al netto delle intemperanze e dei momenti di black-out, ha vinto il 30% dei gran premi disputati. Quanto basta per mettersi in tasca anche questo mondiale? Beh, il ritorno del circus nel vecchio continente, in questo senso, dirà molto. Del resto la Yamaha di Rossi e Vinales deve risolvere i problemi di elettronica, e poi se ne parla. La Suzuki ha messo in pista una moto sempre bella a vedersi, ma competitiva a singhiozzo. Resta la Ducati…
EUROPA – I circuiti europei, rispetto a quelli “esotici” sono più noti e conosciuti. E soprattutto “gommati”. Quanto basta per rendere la Ducati meno capricciosa? Poche moto, come la Desmosedici, soffrono i tracciati sconnessi, bagnati o sabbiosi. E non è un caso che Dovizioso sia lontano, per adesso, dalle ottime prestazioni della scorsa stagione. Sinora il driver forlivese ha limitato i danni gestendo con prudenza la vittoria maturata in Qatar. Una vittoria che gli ha permesso di mantenere un punto di vantaggio. Dovizioso si è tenuto lontano dai guai in Argentina e gestito, per quanto possibile, in Texas.
DUCATI – Al netto della prima vittoria, la Ducati è ancora da scoprire. Impossibile definirla. Dopo un Gran Premio in un circuito favorevole, un altro al limite della praticabilità e uno inadatto alle caratteristiche della Desmosedici, a Borgo Panigale hanno lavorato molto sulla ciclistica, per rendere la moto più gestibile possibile sia nella conduzione in curva (dove comunque Marquez parte con due o tre decimi di vantaggio per la sua guida al limite di regole, logica e fisica). In generale Ducati soffre parecchio con le gomme. Masticate troppo in fretta. E la sensazione è che se non arriveranno risposte positive il mondiale potrebbe presto incanalarsi sull’…Honda sbagliata.
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