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Un Tour senza Froome: quando la maglia gialla non viene difesa

L'organizzazione che si occupa degli inviti al Tour potrebbe non far gareggiare Froome per motivi "etici". Il vincitore dello scorso anno rischia di non proteggere il suo trono.

Francesco Cavallini

Gli sport individuali hanno un interessante aspetto collaterale che non viene spesso considerato, soprattutto quelli che prevedono una numerazione dei partecipanti. Il leggendario numero 1, quello che viene assegnato al campione uscente della manifestazione. Il simbolo...del comando, o dell'uomo da battere. Quello che fa balla mostra sul musetto del pilota che vince il mondiale (a meno che non ci sia un numero a cui non si può rinunciare), ma anche quello che nel ciclismo si appiccica alla schiena il vincitore dei grandi giri quando, un anno dopo, deve difendere il suo titolo. Cosa che forse non potrà fare Chris Froome, che rischia di non lanciare la sfida al suo quinto Tour de France. L'organizzazione che si occupa degli inviti alla Grande Boucle potrebbe non estendere la convocazione al keniano bianco per motivi "etici", dato che la questione della sua positività all'antidoping non è ancora stata risolta.

L'esclusione di Froome sarebbe sportivamente un problema

Possibile quindi che non ci sia una maglia gialla in pectore a cui fare riferimento nei calcoli delle strategie. Un liberi tutti, che da una parte potrebbe togliere di mezzo un quasi certo protagonista e dall'altra rischia di impedire il verificarsi di uno di quei momenti leggendari che hanno sempre contraddistinto questo sport. Come la crisi glicemica di Miguel Indurain, che trascina stancamente il suo numero 1 nel 1996 verso la cima di Les Arcs mentre Riis pone fine al suo mito. Oppure lo scatto di orgoglio di Vincenzo Nibali, che nel 2015 non riesce a contrastare Froome, ma che nella diciannovesima tappa vola sulle Alpi, scattando in solitaria a 50 km dal traguardo e legittimando così la sua difesa del trionfo dell'anno precedente. E se Froome dovesse essere escluso dal Tour, ci sarebbe bagarre ed incertezza, ma non il totem da abbattere.

Maglie gialle non difese per scelta o infortunio

Non sarebbe certo il primo caso in cui la maglia gialla non viene difesa ed è accaduto anche ad altri grandissimi campioni, per i motivi più disparati, di non poter partecipare al Tour de France successivo ad un trionfo a Parigi. Fausto Coppi, ad esempio, ha vinto due volte la Grande Boucle, ma in entrambi casi non ha preso parte a quello successivo. Nel 1950 è una frattura tripla del bacino rimediata durante il Giro ad impedirgli il ritorno in Francia. Vince di nuovo nel 1951, ma l'anno successivo preferisce concentrarsi sul giro. Anche Bobet, Anquetil e Felice Gimondi hanno dovuto saltare almeno un Tour da campioni in carica per infortunio. Un destino condiviso da Fignon, LeMond, Roche e Wiggins, mentre il cannibale Merckx decide di saltare il Tour 1973 per vincere Giro e Vuelta.

Assenze per questione di doping

Negli ultimi anni però i motivi per le assenze sono più...preoccupanti. Il primo a non poter difendere la maglia gialla per motivi legati al doping è stato Marco Pantani, con la sua discussa esclusione per ematocrito altro al Giro 1999, che gli ha impedito di prendere parte al Tour di quella stessa stagione. Un problema simile ha colpito anche Alberto Contador, ma non per squalifica diretta, bensì per indesiderabilità del proprio team. El Pistolero, vincitore del Tour 2007 con la maglia del Team Discovery Channel, l'anno successivo firma con l'Astana, falcidiata da casi di doping e non invitata nel 2008 a nessuno dei tre grandi giri. La situazione di Froome è...un misto di quella di Pantani e di quella di Contador, solo che in questo caso la partecipazione potrebbe essere rifiutata al solo ciclista e non a tutto il Team Sky, nonostante anche la squadra britannica venga spesso tirata in ballo da accuse riguardanti l'abuso di farmaci.

Vedremo come finirà. Di certo, se Froome non sarà a difendere la maglia gialla, ci perderà lo spettacolo del Tour. Ma, se la sua positività venisse confermata, paradossalmente potrebbe aver vinto lo sport pulito.