Finito (almeno matematicamente) il campionato, Lewis Hamilton si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe. L’intenzione è che il quattro volte campione del mondo, indipendentemente dai risultati, soffra almeno mediaticamente l’ingombrante presenza di Sebastian Vettel. Al punto che nella settimana che ha preceduto il Gran Premi di Abu Dhabi, sulla suggestiva pista di Yas Marina, il britannico si è lasciato andare a qualche dichiarazione al vetriolo, non solo nei confronti del tedesco, ma anche di tutto il resto del Circus. Si è salvato solamente Fernando Alonso, suo compagno di squadra alla McLaren nel 2007. Lo spagnolo è l’unico da cui, parole sue, Hamilton abbia imparato qualcosa.
Hamilton re del mondo…
Per il resto, Ginetto si sente, giustamente, il re del mondo. E quando gli hanno ricordato che quest’anno il mondiale è stato reso più difficile dalla buona annata della Ferrari e di Vettel, non si è scomposto. Anzi, si è limitato a chiedere quanti sorpassi di Vettel nei suoi confronti si siano visti nel campionato 2017. Che di scontri tra i due ne ha visti parecchi, come quello nel GP di Azerbaijan, quando un paio di inchiodate di Hamilton in regime di Safety Car hanno spinto il solitamente glaciale Seb a tamponarlo. Da lì la rivalità, da sportiva, si è fatta più personale. E anche ora che il campionato volge al termine, la sfida a distanza continua.
…ma la pole va a Bottas
Peccato che al tramonto sul Golfo Persico nessuno dei due possa davvero cantare vittoria. Hamilton partirà davanti a Vettel, ma prima di lui c’è il suo fido scudiero Bottas, che si porta a casa la quarta pole dell’anno, nonchè la seconda consecutiva. E se le prove libere (che a questo punto valgono più come indicazione per la prossima stagione che per altro) avevano segnalato un avvicinamento delle Rosse alle Frecce d’Argento, i tempi delle qualifiche smentiscono qualsiasi velleità degli uomini Ferrari. Ci sarà da lavorare, e tanto, per raggiungere la scuderia tedesca.
Abu Dhabi, il circuito peggiore per la Ferrari
Anche se probabilmente Yas Marina è il circuito peggiore su cui basarsi per ottenere dati sulla reale competitività del Cavallino. Siamo infatti alla nona edizione del Gran Premio di Abu Dhabi e le Ferrari devono ancora stappare lo champagne sul gradino più alto del podio. Tre vittorie per Mercedes e Red Bull, una per la McLaren e addirittura una con la Lotus, firmata da Kimi Raikkonen. La Rossa è a secco di trofei e persino di pole position. Quattro podi in nove edizioni non sono esattamente un bottino confortante, che Vettel e Raikkonen, che partiranno quindi terzo e quarto, cercheranno di migliorare.
Il che, tra l’altro, fa pensare, sempre in ottica 2018: se, come prevedibile, si chiuderà di nuovo ad Abu Dhabi, Vettel farà meglio a chiudere qualsiasi discorso mondiale prima dell’ultima gara, dato che gli Emirati Arabi per la Ferrari sono un bel deserto…di soddisfazioni.
- Login o Registrazione