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Rosberg: “Hamilton? Quando si infila nel vicolo cieco fatica, ma poi…”

La Mercedes non ha ancora vinto un GP dopo tre gare. Non succedeva dal 2013. Anche Hamilton ci ha messo del suo. Ma, assicura Rosberg, prima o poi Ginetto arriva...

Luigi Pellicone

La Formula 1 torna in Europa. Più o meno. La geografia si “litiga” l’Azerbaijan, linea di confine fra l’Asia e il Vecchio continente. Alla Liberty Media, tuttavia, interessa poco: la “casa” del circus si augura un Gran Premio elettrizzante come lo scorso anno. Le Mercedes, invece, di vincerlo. Né Hamilton, né Bottas, sinora, sono saliti sul gradino più alto del podio. Un evento più unico che raro. Per ritrovare una Mercedes “perdente” dopo i primi tre gran premi bisogna risalire al 2013. Allora furono cinque e il digiuno venne interrotto da Rosberg, a Montecarlo.

HAMILTON- Cinque anni dopo, le frecce d’argento sembrano spuntate. Questione di programmazione, assicurano. La nuova Power Unit è concepita per non essere spremuta al 100% in tutti i GP. Che il cambio faccia le bizze è un “dettaglio” compreso nel prezzo. Anche Hamilton, però, ci ha messo del suo. Il Campione del mondo non è così incisivo. Questione di testa. "Quando Hamilton si infila nel vicolo cieco, fatica a uscirne. Occhio, però, che poi arriva e quando si sveglia è ancora più aggressivo”. L’ha spiegato Nico Rosberg ai microfoni di Sky F1 al termine del Gran Premio della Cina. E ci si può fidare. Anche perché è stato proprio lui a giovarsi del “letargo” di Hamilton a inizio 2016. In quella occasione, Nico s’impose nelle prime quattro gare del campionato scavando il solco. Un tesoretto di punti che gli ha permesso di gestire il prepotente ritorno del compagno di squadra e centrare il suo primo e unico mondiale. In questo caso, la situazione è differente. Vettel non è riuscito a prendere il largo, complice un campionato molto più equilibrato e “lento”. La classifica aspetta tutti. Hamilton però deve accendersi.

FATTACCIO – Occhio però a non esagerare. Proprio a Baku, lo scorso anno, è finita in “rissa”. Giro numero venti, regime di Safety Car. Hamilton frena, anche troppo, davanti a Vettel che con il musetto bacia il posteriore della Mercedes. Quanto basta per irritare Seb, che affianca e colpisce con l’anteriore destra la sinistra di Hamilton. Roba da corrida, più che da corse. L’episodio si chiude lì. Il Mondiale un po' più tardi. Da giugno 2017, però, sono cambiate molte cose. La Mercedes non è ancora salita sul gradino più alto del podio. E i tifosi ferraristi sono liberi di attaccarsi a ogni gesto scaramantico, perchè nell’occasione precedente, il Mondiale lo ha vinto Vettel...