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Federer perde già il numero uno – Questo pazzo pazzo ranking

Finisce dopo cinque settimane l'ennesima avventura in cima al mondo di Federer. Nadal si riprende il numero uno senza giocare. Un primato breve per lo svizzero, ma non abbastanza da...firmare l'ennesimo record.

Francesco Cavallini

Il Re abdica dopo poco più di un mese, e ci sta anche. La finale di Indian Wells contro Del Potro aveva mostrato qualche crepa nella forma finora straordinaria di Federer. Il secondo turno di Miami, contro il numero 175 del ranking Kokkinakis, conferma il momento non proprio brillante. Secondo tie-break al terzo set in due settimane, seconda sconfitta. La stanchezza si è fatta sentire e alla fine King Roger ha risolto anche l'amletico dubbio sulla stagione della terra battuta. Come lo scorso anno, stop propedeutico a Wimbledon e niente Parigi per Federer. Campo libero a Nadal, che a questo punto comincia il mese di aprile dal numero uno ATP, senza giocare neanche un minuto.

Federer non ha confermato i punti dello scorso anno

Come è possibile? Beh, miracoli (o follie) del ranking. Che si basa sui risultati dell'anno solare, ma non solo. Il tennista che vince un torneo è "costretto" a ben figurare anche nella stagione successiva, per confermare i punti raccolti e non perderli in ottica di classifica. Federer non ha replicato la doppietta del 2017, quando aveva trionfato sia a Indian Wells che a Miami e l'eliminazione precoce in Florida è quella che fa tutta la differenza del mondo. Da lì vengono i punti conquistati lo scorso anno che non saranno confermati e che faranno perdere allo svizzero la vetta del ranking in favore del maiorchino, che lo scorso anno in questo periodo non aveva ottenuto risultati e che quindi non è dovuto neanche scendere in campo per risalire in cima al mondo.

Ma ora Nadal rischia lo stesso scherzetto

Attenzione però, perchè adesso la scure è su di lui. La stagione della terra sarà anche il suo terreno di caccia, ma se non vuole perdere a sua volta il primato Nadal è giocoforza costretto a ripetere (o quasi) l'exploit del 2017, quando tra aprile e giugno si è aggiudicato i tornei di Montecarlo, Madrid e Barcellona, oltre ovviamente al decimo Roland Garros. E considerando che a sua volta Federer è stato in pausa in quel periodo, lo scherzetto del ranking potrebbe tornare indietro allo spagnolo qualora non vincesse almeno due dei tornei che precedono l'Open di Francia, che dovrà portare a casa anche quest'anno per non abdicare a sua volta. Insomma, la rivalità continua anche quando Roger e Rafa non si incontrano direttamente e addirittura quando uno dei due non scende neanche in campo.

Non è il primato più breve e pochi sono tornati al top dopo i 30

L'addio al numero uno non sminuisce però l'enorme impresa di Federer, capace di tornare in cima al mondo a oltre 36 anni, seppure per sole cinque settimane. Un primato breve, ma nulla a che vedere con il record assoluto, di Patrick Rafter, numero uno del ranking per una sola settimana in carriera, tra il 26 luglio e il 1 agosto 1999. Allo stesso anno risale anche la...seconda peggior prestazione di sempre, quella di Carlos Moyà, che trascorre le uniche due settimane in vetta tra il 15 e il 28 marzo. E c'è anche da considerare la variabile età, perchè pochi oltre i trenta sono riusciti a riprendersi il primo posto del ranking. Ora tocca a Nadal, che a giugno spegnerà 32 candeline. Prima di lui altri due vecchietti terribili avevano effettuato ritorni impressionanti. Agassi firma le sue ultime 12 settimane in vetta a 33 anni compiuti, mentre l'eterno Jimmy Connors, dopo i fasti degli anni Settanta, torna protagonista nel decennio successivo, riprendendosi il numero uno a 31 anni superando un certo John McEnroe. Roba da leggende. Proprio come Federer.