Se già il 2021 era stato un anno clamoroso per lo sport italiano, grazie alla vittoria degli Azzurri nel Campionato Europeo, il 1 agosto 2021 passerà alla storia come il giorno più importante della storia dell'atletica del nostro Paese. In capo a una manciata di minuti gli ori azzurri raddoppiano, dopo che l'ultimo oro azzurro in uno stadio olimpico era arrivata nel 2008 con Alex Schwazer. Prima Gianmarco Tamberi, che completa una storia degna di un film: l'infortunio che gli ha tolto quella che sembrava una medaglia sicura a Rio se lo è portato in pedana, con quel gesso che dava appuntamento a Tokyo, prima nel 2020 e poi nel 2021. E poi per la prima volta nella storia, il più veloce al mondo è italiano.

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E adesso per Jacobs…c’è da trovare spazio: bisogna tatuarsi la medaglia e anche la coppa degli Europei!
Adesso l'uomo più veloce del mondo dovrà...fermarsi, perchè c'è qualche promessa da mantenere. Tra i tanti tatuaggi presenti sul suo corpo, bisognerà trovare spazio per qualcosa in più. La medaglia di Tokyo...e la coppa vinta dagli Azzurri!
VITTORIA - Lamont Marcell Jacobs è primatista italiano, europeo e soprattutto campione olimpico dei 100 metri piani, la gara regina della disciplina regina. Nove secondi e ottanta centesimi, tanto è bastato a Jacobs per divorarsi la pista e conquistare il titolo che qualsiasi velocista sogna. Un qualcosa che neanche tre anni fa sembrava impossibile, considerando che nessun italiano era mai sceso sotto i dieci secondi, figurarsi arrivare in una finale olimpica. E invece la percentuale di realizzazione degli Azzurri diventa 100%, perchè Jacobs stravince, permettendosi anche di guardarsi accanto per capire che la vittoria era sua. E Marcell neanche sembra aver realizzato, escludendo il fatto che Tamberi, che sta ancora facendo il giro d'onore, se lo abbraccia immediatamente a fine gara.

PROMESSA - E adesso l'uomo più veloce del mondo dovrà...fermarsi, perchè c'è qualche promessa da mantenere. Tra i tanti tatuaggi presenti sul suo corpo, bisognerà trovare spazio per qualcosa in più. Già dopo la vittoria dell'Italia agli Europei c'era una coppa da imprimere sulla pelle. Lo aveva detto prima della finalissima, spiegando alla Gazzetta dello Sportche aveva visto quando possibile tutte le partite della banda di Mancini e che avrebbe onorato un eventuale trionfo con il disegno del trofeo. E adesso ovviamente non potrà mancare anche un ricordo di questo primo agosto davvero indimenticabile, quando con tutti gli occhi del mondo addosso il ragazzo nato a El Paso ma che non sa neanche l'inglese è diventato l'uomo più veloce del pianeta. Ma del resto, per due gioie così, uno spazio si trova.
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