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Verdi o gialle: di che colore sono le palline da tennis?

Gialle, verdi, ocra, fluo, beige, bianche, nere, viola o fucsia. Ma di che colore sono le palline da tennis? Federer risponde, e guai a mettersi contro il re. Ma avrà ragione?

Riccardo Stefani

Un po’ di tempo fa la rete sembrava essersi incagliata su un enorme problema. Era diventata virale l’immagine di un vestito molto particolare. Un vestito, per così dire cromaticamente criptico, ossia non si riusciva a capire con esattezza di che razza di colore fosse. Poi la questione si è risolta in una bolla di sapone; ha parlato qualche medico-oculista spiegando il funzionamento della percezione cromatica e proprio quando la spiegazione si faceva seria e interessante la folta coltre di audience, sorridendo e annuendo indietreggiava. Ognuno sembrava aver riscoperto le proprie priorità e il vestito dal colore particolare non rientrava più tra queste. Perché in fondo alla gente piace farsi delle domande, ma spesso pare che le risposte non gli interessino. Tornando a noi, il problema percettivo-sensoriale del giorno è: di che colore sono le palline da tennis?

LE PALLINE DA TENNIS SONO GIALLE (?)

Gialle. Punto. L’ha detto King Roger da Basilea, quindi non si discute, lui è il Re. Ma in effetti anche lo stesso Federer ha tentennato un po’ prima di dare la sua risposta definitiva. Questo perché tutto si può dire fuorché questi piccoli concentrati di elasticità abbiano un colore banale. Certo, se ne fabbricano di tutti i colori, ma qui non parliamo di quelle da spiaggia né di quelle da cane ma di quelle usate nei tornei ufficiali, che hanno una colorazione ben definita, anche se non facilmente definibile.

FINO AGLI ANNI ’70 IN BIANCO E NERO

Innanzitutto, senza dover risalire al famoso antenato del tennis, la pallacorda, cerchiamo di tracciare un breve profilo storico della pallina. Fino agli anni Settanta del Novecento il colore della palla era variabile, ma tendeva alla totale saturazione o all’assoluta mancanza di colore (bianche o nere) a seconda della maggiore visibilità sulle diverse superfici. Da quel momento in poi (1972), da una parte per non affaticare la vista di giocatori ed arbitri e dall’altra per facilitarne la visione in TV, la pallina ha assunto il colore che conosciamo (?) oggi.

CONSULTIAMO L’ENCICLOPEDIA

Consultando un’enciclopedia scopriamo che la codifica della percezione cromatica dipende dai nostri coni, non tutti tarati allo stesso modo. Di conseguenza possiamo affermare che il potere “seduttivo” del colore, forse sta proprio nella nell’intimità della percezione soggettiva. Quindi, sono gialle? La risposta, per citare Pirandello è “Così è (se vi pare)”. Tanto vale risolvere il problema rinominando questa peculiare tonalità cromatica: “color pallina-da-tennis”, d’altronde, se c’è il color panna…