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Tre manifesti a Cleveland, Ohio – La seconda decisione di LeBron James

Il 1 luglio uno dei più forti giocatori di tutti i tempi della storia dell’NBA sarà di nuovo un free agent. E le franchigie NBA si stanno inventando di tutto per convincerlo a firmare con loro.

Francesco Cavallini

In principio, almeno cinematograficamente parlando, fu Ebbing, Missouri. Il film del regista americano Martin McDonagh sulla straziante ricerca di una madre sulla verità della morte di sua figlia ha lanciato una serie di campagne di marketing più o meno virali, che prevedono sempre l’utilizzo di enormi manifesti piazzati in luoghi strategici, esattamente come la protagonista del film fa nella sua città. Dal Missouri all’Ohio la strada non è esattamente breve, eppure questa moda sembra essersi diffusa nella città dove giocano i Cavaliers. Il motivo? Chiaramente, LeBron James. Il protagonista abbastanza involontario di questo nuovo film è proprio lui, che si prepara alla seconda decisione fondamentale della sua carriera.

LeBron James, la seconda decision della sua carriera

Tutti ricordano ancora la telenovela legata al suo passaggio ai Miami Heat. Un argomento di interesse talmente nazionale che le fu dato un “nome giornalistico“, appunto, The Decision. Una scelta che ha pagato l’appunto di vista delle vittorie, ma che evidentemente non ha mai fatto totalmente breccia nel cuore di LeBron, che poi alla fine, come in ogni film d’amore che si rispetti, è tornato alla sua Cleveland. Ora però il contratto è di nuovo terminato e il 1 luglio uno dei più forti giocatori di tutti i tempi della storia dell’NBA sarà di nuovo un free agent. Potrà quindi decidere di accasarsi ovunque, con tanto di contratto milionario, ma soprattutto rischiando di cambiare gli equilibri della prossima stagione cestistica americana.

Philadelphia, la città del Re

Come era prevedibile, tutti vogliono LeBron, conosci che la sua sola presenza rischia di trasformare una franchigia mediocre in una possibile candidata all’anello. E se alcune squadre si sono già mosse attraverso canali ufficiali, diciamo soltanto che i 76ers di Philadelphia e gli immancabili Lakers di Los Angeles hanno utilizzato delle vie…un po’ più alternative per attirare l’attenzione del Prescelto. E come nel film citato all’inizio, tocca a dei manifesti fare il lavoro sporco. Manifesti che sono comparsi, ovviamente in gruppi di tre, nelle strade di Cleveland. A pagarli un gruppo di tifosi di Philadelphia, che hanno lanciato messaggi poco equivocabili a LeBron James. Philadelphia è la città del re, si leggeva su uno dei cartelli. In realtà sarebbe la patria della democrazia americana, ma per vedere LeBron con la maglia dei Sixers si può anche passare sopra e libri storia.

#LABron

E a questo punto, dato che qualcuno ha dato inizio alla tradizione, perché non continuare? Questo avranno pensato di certo alcuni tifosi dei Lakers, che hanno controbattuto a quelli di Philadelphia, comprando tre spazi pubblicitari sempre a Cleveland e lanciando su di essi un hashtag destinato diventare virale: un semplice quanto efficace #LABron. Aggiungendo che, a differenza di ciò che accade in Pennsylvania, in California si vincono titoli. Cosa sceglierà LeBron stavolta? Difficile a dirsi, perché esclusi i manifesti le offerta non gli mancano di certo. Paradossalmente, potrebbe anche decidere di rimanere a Cleveland, cosa che non fece la volta scorsa e di cui evidentemente si è pentito.  E chissà cosa si inventeranno per convincerlo. Ci vorrebbe un Oscar…e a quel punto facile pensare che possa entrare in scena il buon Kobe Bryant.