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Sport e memoria: gloria e persecuzione, il triste destino degli sportivi ebrei sotto il Terzo Reich

Anche lo sport ha pagato a caro prezzo le persecuzioni del Terzo Reich e molti atleti o tecnici di origine ebraica hanno subito sofferenze indicibili, spesso non tornando mai più dai luoghi di prigionia. Nel Giorno della Memoria, ecco le loro...

Redazione Il Posticipo

Sport e memoria: gloria e persecuzione, il triste destino degli sportivi ebrei sotto il Terzo Reich- immagine 1

27 gennaio 1945, il giorno in cui l'orrore dei campi di sterminio, fino a quel momento solo immaginato, diventa chiaro. Le truppe sovietiche della 60ª Armata di Konev abbattono i cancelli di Auschwitz. Un luogo simbolo dei tanti altri lager in cui milioni di ebrei (e non solo) hanno trovato la morte. Anche lo sport ha pagato a caro prezzo le persecuzioni del Terzo Reich e molti atleti o tecnici di origine ebraica hanno subito sofferenze indicibili, spesso non tornando mai più dai luoghi di prigionia. Il caso più celebre che colpisce l'Italia è quello di ArpadWeisz, calciatore e allenatore ungherese che vince tre volte lo Scudetto, una con l'Ambrosiana Inter e due con il Bologna. Quando nel 1938 vengono promulgate le leggi razziali si rifugia in Olanda, ma l'invasione tedesca durante la guerra lo condanna. Viene arrestato e deportato proprio ad Auschwitz, dove trova la morte in una camera a gas nel 1944. Una storia straziante, ma che non l'unica...