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Chilavert, mani da pugile e testa calda, tra sputi, risse e… narcos

Redazione Il Posticipo

Chilavert cresce in fretta, in Paraguay. Sin da piccolo, anche se forse non lo è mai stato visto che a 15 anni, narrano, era grande e grosso e lo chiamavano già El Bulldog. E aveva il privilegio di giocare con quelli più grandi, purchè si infilasse in porta. Nonnismo? Il ragazzo reagisce a modo suo. Con i piedi ci sa fare, ma con le mani è anche meglio. Può testimoniarlo, suo malgrado, un impiegato del Gimnasia y Esgrima di La Plata, che nel 1994 viene malmenato per bene dal paraguaiano durante gli scontri in occasione di un match contro il suo Velez. Risultato, tre mesi di carcere con la condizionale.