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Gattuso ha escluso l’unico top player della squadra: adesso è anche ufficiale | Usato il pugno duro

Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale – instagram – ilposticipo.it

Il nuovo corso Azzurro di Ringhio Gattuso continua con una scelta fortissima, a caccia del pass per i Mondiali del 2026.

Con l’arrivo di Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale, in sostituzione di Luciano Spalletti, il ciclo Azzurro è entrato in una nuova era, caratterizzata da un cambio non solo tattico ma soprattutto di approccio e mentalità.

Già, una delle grandi accuse a Luciano Spalletti era quella di aver dato vita a una Nazionale non solo per niente affatto competitiva e con problemi di ogni sorta, la mancanza di carattere era ciò che balzava agli occhi. Vedi l’eliminazione ad Euro 2024 contro la Svizzera, leggasi l’umiliante 3-0 patito in Norvegia, che tanto sta pensando all’Italia in queste qualificazioni mondiali.

L’ex campione del mondo, invece, ha subito messo in chiaro il suo credo: onorare la maglia, spirito di sacrificio e massima intensità, elementi che da sempre sono il marchio di fabbrica di Ringhio e che, con Spalletti, si erano persi.

Già dalla prima lista dei convocati lo si era capito. Nuove conferme nelle convocazioni per il doppio confronto in Estonia e in casa contro Israele, in programma rispettivamente sabato 11 e martedì 14 ottobre. Sfide sulla carta facili, ma da non sbagliare.

Un segnale chiaro

Gattuso ha deciso di imprimere la sua impronta in modo deciso. Se Spalletti prediligeva un approccio più “morbido” e sulla gestione del talento, il nuovo commissario tecnico ha scelto la via della praticità, puntando sul carattere e sulla condizione psicofisica.

L’iconica “garra” dell’ex centrocampista campione del mondo a Germania 2006 è il metro di giudizio con cui verranno misurati tutti i giocatori, senza eccezioni o gerarchie consolidate. Insomma, la questione fisica conta, in certe occasioni più del talento.

Federico Chiesa
Federico Chiesa con la maglia del Liverpool Federico Chiesa – ansa – ilposticipo.it

Quando i miglioramenti non bastano

Chiesa non è più un oggetto misterioso al Liverpool. Niente di che, sia chiaro, ma almeno l’ex Juventus sta avendo un minimo di minutaggio in questa stagione, trovando leggermente più spazio in Premier League, anche con qualche presenza da subentrato e qualche gol decisivo.

Segnali positivi sì, ma che non sono sufficienti a convincere Gattuso a convocare Chiesa. La sua ennesima esclusione rappresenta una presa di posizione radicale e un vero e proprio “pugno duro” da parte di Gattuso, che ha deciso di rinunciare al talento in nome dell’impegno assoluto. Con Rino Gattuso commissario tecnico della Nazionale, funziona così, sperando che tutto ciò serva per andare al Mondiale del 2026.