Marcell Jacobs, terribile incidente per il campione olimpico: addio al re dei re | Fatale tamponamento
Mondiali giapponesi da dimenticare per Marcell Jacobs: ci mancava il tamponamento e un terribile incidente per l’ex numero uno al mondo.
La parabola sportiva di Marcell Jacobs è stata un fulmine a ciel sereno, un’ascesa vertiginosa seguita da un brusco e inaspettato declino. L’atleta azzurro, che ha incantato il mondo intero con l’oro olimpico conquistato a Tokyo 2020 nei 100 metri, si era guadagnato sul campo la corona di “re dei re”, l’uomo più veloce del pianeta.
Un titolo che sembrava destinato a durare, ma che ha invece iniziato a vacillare fin dai primi intoppi post-olimpiadi. Le stagioni successive a quel trionfo sono state un calvario fatto di infortuni, problemi fisici e ritiri inaspettati.
Ogni tentativo di tornare ai fasti di un tempo si è scontrato con una realtà impietosa, con il corpo che non rispondeva più agli stimoli e la mente che faticava a ritrovare quella fame e quella cattiveria agonistica che lo avevano reso invincibile.
I suoi avversari, nel frattempo, hanno ripreso il sopravvento, e il trono del re è tornato ad essere una poltrona scomoda, minacciata da una concorrenza sempre più agguerrita. I dubbi sul suo stato di forma e sulla sua tenuta fisica sono diventati una costante, alimentando un dibattito acceso tra addetti ai lavori e tifosi.
Un campione divisivo
C’è chi lo ha difeso a spada tratta, sottolineando le difficoltà oggettive di gestire un successo così improvviso e immenso, e chi invece ha puntato il dito sulla sua preparazione, ritenendola inadeguata per sostenere i ritmi di un atleta di livello mondiale.
Le sue prestazioni, altalenanti e ben lontane dai tempi record di Tokyo 2020, hanno fatto da eco a queste critiche. Così, un lustro dopo, quella capitale magica che lo aveva impalmato, gli regala in un colpo solo danno e beffa.
Un’amara metafora
L’incidente che ha segnato il Mondiale di Atletica giapponese, quello che lo ha costretto a dire addio al ruolo di “re dei re”, non è avvenuto su un’autostrada o in un’arena. Non si tratta di un vero e proprio incidente stradale, ma piuttosto di un’amara metafora, un tamponamento fatale che ha spento definitivamente le speranze di rivederlo al top.
Sì, proprio così, un tamponamento. L’azzurro Marcell Jacobs, regolarmente nella sua corsia in attesa del testimone, è stato urtato da uno staffettista sudafricano che lo ha colpito al braccio, facendogli perdere l’equilibrio e rischiare di cadere. La nostra Nazionale ha fatto immediatamente ricorso. Invano. La Giustizia sportiva non l’ha considerata come una infrazione rilevante. Niente finale per l’Italia, niente gloria per Jacobs nella sua Tokyo.