Ci serve una figura forte: Marco Tardelli convocato in sede | Firma un contratto in bianco

Campione del mondo alla riscossa. Ora tocca a Marco Tardelli finire in hype: vogliono la sua esperienza per ritirarsi su.
Il richiamo ai campioni del mondo non è mai stato così insistente nel calcio italiano, soprattutto quando si attraversano fasi di profonda crisi di identità o risultati. Essere un eroe Nazionale, con l’oro al collo, conferisce un’autorità morale e sportiva che trascende i ruoli tecnici o dirigenziali.
Questa aura di vincente è spesso vista come l’unica garanzia per raddrizzare la rotta di una squadra o di una Federazione smarrita. È l’esperienza del trionfo massimo a fare la differenza. Un esempio lampante di questa tendenza si è visto con la Nazionale italiana.
Dopo la disastrosa parentesi di Luciano Spalletti, l’Italia ha trovato una figura di riferimento in Rino Gattuso, chiamato alla guida per il suo indiscusso carisma. L’ex centrocampista, campione del mondo nel 2006, incarna quella “garra” e quella mentalità vincente che si ritengono indispensabili per risollevare gli Azzurri.
La sua chiamata è stata vista come un segnale forte, di rottura con un passato recente deludente. Il desiderio di “ritorno al passato” non si limita alle panchine. Spesso, nelle conversazioni tra tifosi ed esperti, si invocano figure iconiche del recente passato.
Senso di appartenenza e mentalità
I nomi di Francesco Totti, Alessandro Del Piero e Daniele De Rossi, tutti protagonisti del trionfo di Berlino 2006, vengono regolarmente tirati in ballo. L’idea è che la sola presenza di queste leggende possa infondere il senso di appartenenza e la mentalità necessaria per uscire dall’ombra.
Tuttavia, il fascino del campione non si ferma alla generazione 2006. La crisi che sta vivendo la Juventus, coinvolta in una delicata transizione societaria e sportiva, ha riacceso la caccia a figure di spicco con un forte legame storico.

Il DNA Juventus
In un momento così volatile, la dirigenza bianconera ha compreso la necessità di affiancare all’attuale organigramma una personalità in grado di unire l’ambiente e trasmettere il DNA vincente del club.
Per questo motivo, è emersa con insistenza la necessità di un innesto di peso, qualcuno che abbia vissuto da protagonista i cicli vincenti della Signora. La scelta sarebbe caduta su un nome che evoca la storia epica del club. Tale è stato Marco Tardelli, indimenticato campione del mondo 1982 e pilastro della Juventus degli anni d’oro. Alla Juve serve la sua esperienza nella dirigenza, e non ci sono limiti al ruolo che potrà ricoprire. Quando c’è bisogno di appartenenza è identità, un campione del mondo ha sempre quel quid in più.
