363 partite in Serie A, ma mai convocato in Nazionale: “Era il mio sogno” | Prandelli gli ha tarpato le ali

Il retroscena di un habitué della Serie A, che non è mai riuscito a coronare il suo sogno di vestire la maglia della Nazionale.
A un passo dalla gloria. L’esperienza di Cesare Prandelli sulla panchina della Nazionale italiana è stata segnata da momenti di grande speranza, culminati nella finale di Euro 2012, e da scelte tecniche che hanno spesso diviso l’opinione pubblica.
Il commissario tecnico dell’Italia, insediatosi dopo il disastroso Mondiale 2010, ha cercato di dare un volto nuovo e un’identità precisa agli Azzurri, puntando su un mix di giovani talenti e senatori, in un periodo di transizione per il calcio italiano.
In quella fase, i radar di Prandelli erano costantemente accesi sui migliori elementi del campionato di Serie A. La sua gestione ha valorizzato diversi calciatori, ma al tempo stesso ha lasciato fuori dalle convocazioni qualche nome che, per rendimento e longevità, sembrava meritevole di almeno una chiamata in maglia Azzurra. Il ruolo del portiere, in particolare, era blindato dalla presenza inamovibile di Gianluigi Buffon.
Dietro la leggenda della Juventus, la concorrenza era spietata: Sirigu, Marchetti, Perin, solo per citare i principali portieri che, gioco-forza, pur competitivi, sapevano che al massimo sarebbero stati il vice Buffon.
Neanche una chiamata
Le gerarchie sembravano stabilite, ma c’era chi, partita dopo partita, continuava a fornire prestazioni di altissimo livello, meritando almeno di entrare nel giro delle pre-convocazioni. Un rendimento costante, da leader in campo, che non è bastato a smuovere le scelte del selezionatore.
Prandelli, forse, non ha mai visto in lui quel profilo adatto a integrare il gruppo Azzurro, preferendo portieri ritenuti più futuribili o più in linea con il suo modello di squadra. Una decisione che, con il senno di poi, ha lasciato un velo di amarezza nella grande carriera di Stefano Sorrentino.

Sogno infranto
Quel sogno, accarezzato più volte, è rimasto confinato nel cassetto nonostante una carriera impressionante: 363 presenze in Serie A, a difesa delle porte di Torino, Chievo e Palermo, per un totale di 632 partite complessive tra i professionisti.
“La Nazionale era uno dei uno dei tanti sogni nel cassetto, forse l’unico che non sono riuscito a realizzare, però ti posso garantire che ci sono andato vicinissimo più volte, ma fa parte della vita”. Così a fanpage l’ex portiere di Torino, Chievo e Palermo in Serie A, un estremo difensore da 632 partite complessive tra i professionisti. “Essere già nei quattro o cinque che poi sarebbero stati scelti mi ripagava di tutto”, ha rivelato Sorrentino.
