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Un anno all’Inter, re in provincia: inghiottito dalla depressione dopo il ritiro | Hanno provato ad aiutarlo in tutti i modi

Inter 2000 - (Fonte newsinstanta1 Instagram) - ilposticipo.it
Inter 2000 – (Fonte newsinstanta1 Instagram) – ilposticipo.it

Nel corso della sua carriera ha cambiato tante squadre, ma poi ha dovuto fare i conti con una fase decisamente complicata

I protagonisti del mondo del pallone sono tanti e non tutti hanno necessariamente scritto pagine indelebili di questo sport. Alcuni magari sono stati dei semplici mestieranti che si sono tolti comunque le loro soddisfazioni.

D’altronde arrivare a giocare in Serie A è a prescindere un traguardo da sogno, che però tanti non hanno la fortuna di coronare. Per questo è bene non sminuire il percorso di nessuno visto dietro ci sono enormi sacrifici.

Un tempo poi era ancora più dura arrivare a grandi livelli e poi rimanerci. Non c’erano i giri di procuratori odierni e la qualità media generale era probabilmente più elevata. Anche un solo anno in una big era un traguardo importantissimo.

Soprattutto negli anni ’90 e i primi anni 2000 le grandi acquistavano in maniera più meticolosa visto che un eventuale flop avrebbe potuto compromettere la possibilità di arrivare al successo. L’Inter proprio in quel periodo prese un giocatore che all’ombra della Madonnina non lasciò il segno, ma in provincia è stato protagonista indiscusso.

Il momento più difficile e lo spettro della depressione

Stiamo parlando di Bruno Cirillo che ha giocato nell’Inter di Ronaldo il fenomeno, di Laurent Blanc, Recoba e Javier Zanetti solo per citarne alcuni. Il resto della sua carriera lo ha passato in squadre come Siena, Reggina, Aek Atene, Lecce, Paok Salonicco fino ad arrivare al Pune City in India.

Al termine della carriera come riporta ilfoglio.it ha patito e non poco il distacco dai campi di calcio. Da difensore tenace qual era ha fatto fatica ad accettare la nuova vita senza essere protagonista sul prato verde. A tal proposito, ecco il ricordo che ha di quella fase: “Un periodo molto buio, di panico e depressione. Il distacco dal campo fu traumatico, soffrii per circa due anni. Per lasciarti tutto alle spalle serve una grande forza interiore e per fortuna oggi sto meglio, ma non è stato semplice”.

Bruno Cirillo - (Fonte ilpalloneracconta Instagram) - ilposticipo.it
Bruno Cirillo – (Fonte ilpalloneracconta Instagram) – ilposticipo.it

La nuova vita al servizio degli altri

In seguito ha aiutato chi come lui ha avuto problemi nell’accettare la fine della carriera e ciò come ha confessato lo stesso Cirillo è stato per lui “come fare gol ai Mondiali”. Adesso che il peggio è alle spalle la nuova vita è caratterizzata dallo scouting. L’obiettivo è quello di offrire un servizio reale e di poter accompagnare i ragazzi nel proprio percorso di crescita.

Rispetto alla sua era in cui al massimo certi tipi di agenzia aiutavano a trovare una squadra, adesso per fare questo lavoro è necessario offrire molto di più. A partire dalla cura dei social e dei diritti di immagine fino ad arrivare ai servizi burocratici, all’assistenza medica e ai viaggi. L’ennesima conferma di quanto il calcio sia profondamente mutato.