Ultim’ora: Marotta vieta i social ai calciatori | Nuova clausola ANTI-INSTAGRAM a tutta la squadra

L’ultima idea rivoluzionaria di uno degli uomini mercato migliori della storia del calcio. Beppe Marotta e la clausola anti-social.
Chi l’ha detto che soltanto i giocatori possono diventare delle leggende. Prendete Beppe Marotta, l’attuale presidente dell’Inter. È da anni considerato uno dei massimi esponenti del calcio dirigenziale, un nome che sarà ricordato nei libri di storia per la sua capacità di costruzione e gestione oculata dei club.
L’ex Juventus e attuale dirigente dell’Inter ha dimostrato una lungimiranza rara, unendo la sostenibilità finanziaria alla conquista di trofei prestigiosi. La sua filosofia, spesso incentrata sulla valorizzazione dei talenti e su un’etica lavorativa rigorosa, ha portato risultati concreti e duraturi.
Altro che soltanto un dirigente specializzato negli acquisti a parametro zero. Non è affatto un caso che l’Inter abbia chiuso il bilancio con il suo primo utile, la spiegazione tangibile per cui Oaktree, nel momento in cui si è ritrovata per la mani un club blasonato, per gentil concessione di Zhang, non ha toccato nulla nel management nerazzurro.
Ora, con l’introduzione di una clausola anti-social, Marotta dimostra ancora una volta di essere un passo avanti rispetto a molti altri dirigenti, proiettando il club nel futuro della gestione d’immagine, e confermando di essere un esempio per tutti.
Un rigido controllo
Questa nuova disposizione contrattuale, impone ai calciatori un rigido controllo sull’utilizzo delle piattaforme social. L’obiettivo è chiaro: tutelare l’immagine della società nerazzurra da potenziali passi falsi, dichiarazioni inopportune o comportamenti lesivi.
I calciatori, sempre più al centro dell’attenzione mediatica, si lasciano fin troppo guidare dal loro sentiment, dimenticandosi chi sono e cosa vuol dire scrivere un post letto da follower e giornalisti o media in generale.
Un giro di vite
Ci ha pensato proprio Marotta a ricordare che i giocatori sono tenuti a rispettare codici di condotta molto stringenti anche nella loro vita digitale. Una mossa che sottolinea l’importanza attribuita dalla dirigenza interista alla reputazione del club nell’era della comunicazione immediata. A conferma della serietà di tale iniziativa, il contratto firmato da Manuel Akanji.
Prevede sì uno stipendio fisso e bonus significativi legati ai risultati sportivi, ma include una serie di impegni extratemporali. Tra le varie postille relative a diritti d’immagine, auto aziendale e divisa formale per eventi, spicca proprio l’obbligo di “comunicare alla società i propri account social ufficiali”. La clausola non si limita a vietare post controversi o critici verso la società, i compagni o gli arbitri. Essa impone l’obbligo di comunicare alla società tutti gli account social ufficiali in uso dal giocatore, di fatto blindando la possibilità di operare nell’ombra. Una trasparenza forzata nata per garantire all’Inter una supervisione completa su quanto i propri tesserati veicolano online. Dunque, il social non dichiarato diventa vietato.