Ultim’ora: Djokovic in lacrime, alla fine è arrivato il giorno dell’addio | Il comunicato ufficiale è una mazzata

La strenua lotta contro la carta d’identità sta per terminare. Per Nole Djokovic è arrivato il giorno dell’addio.
La fine di un’era, non solo di una carriera, è ormai dietro l’angolo. Sì perché Nole Djokovic non è solo un tennista, è una leggenda vivente, un’icona che ha riscritto la storia del gioco. Dalle sue prime vittorie in Australia fino al record di Slam vinti, la sua carriera è stata un inno alla resilienza.
Ha dominato generazioni, superando rivali storici come Federer e Nadal con una fame insaziabile di successo. Per anni, il suo nome è stato sinonimo di vittoria e inarrivabile superiorità. Anche adesso, a 38 anni, Nole è ancora competitivo, ma non riesce proprio a lottare per uno Slim. E il motivo che va oltre la sua strenua lotta contro la carta d’identità.
Nonostante la sua grandezza, anche un titano come Djokovic sta sentendo il peso dell’età contro la nuova guardia. Il ritmo imposto da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è di una brutalità fisica e mentale diversa.
La loro velocità di palla e l’intensità costante dei colpi superano ciò che persino il Nole dei giorni migliori poteva offrire. Una differenza che si sta ampliando con il passare degli Slam, un divario importante tra il trono e il ruolo di inseguitore.
Non c’è niente da fare
Il tennis è implacabile e non perdona il minimo calo di intensità o motivazione nel lungo periodo. Il serbo sta lottando per stare al passo con la freschezza atletica e la determinazione giovanile dei suoi eredi.
Sinner e Alcaraz rappresentano il presente, un’evoluzione del gioco che richiede una preparazione fisica estrema.
Novak Djokovic, pur essendo ancora un top player, non ha più l’energia necessaria per reggere quel ritmo costante in ogni singolo torneo.
Un dolore profondo
Oggi è così. Ieri, però, le lacrime e il comunicato non erano legati alla sua battaglia sul campo o al ritiro dalle competizioni. Un dolore ben più profondo ha scosso il campione serbo, bloccandogli la gola.
Il mondo del tennis è in lutto per la scomparsa di una figura fondamentale. Non è la sua carriera a chiudersi, ma un capitolo affettivo per lui fondamentale. È scomparso Nikola Pilic. L’annuncio ufficiale è stata una mazzata emotiva per il suo mentore, il padre tennistico che lo ha lanciato nel tennis. Fu colui che lo accolse nella sua accademia a Monaco e plasmò la sua mentalità vincente, dando forma al futuro campione, già leggenda prima ancora di smettere.