Ci mancano 36 milioni dalle casse | Chiellini ha scovato l’inghippo: colpa del grande deluso in rosa

L’arrivo di Comolli ma soprattutto il ritorno di Chiellini hanno dato nuova linfa alla Juve. Ma ci mancano 36 mln nelle casse bianconere.
Con Andrea Agnelli la Juventus spendeva e spandeva, il colpo Cristiano Ronaldo a sintetizzare un modus operandi che alla fine non ha pagato affatto, pensando ai guai economici col portoghese una volta finita l’esperienza in bianconero, ma anche al caos plusvalenze.
Tutt’altro clima nella nuova Juventus di John Elkann, che vive una situazione finanziaria delicata, come si è evinto anche dall’ultima campagna di rafforzamento, un mercato improntato solo ed esclusivamente sulla sostenibilità.
Prima si vendono gli esuberi, poi si compra, nel caso. Questo il mantra di Adrien Comolli, chiamato a sostituire lo “spendaccione” Giuntoli. Ma la nuova Juventus ha deciso di poggiarsi anche sull’iconico Giorgio Chiellini, da settembre nominato Head of Football Institutional Relations.
L’ex capitano bianconero, noto per la sua intelligenza tattica e la sua leadership in campo, ha messo a disposizione del club le sue qualità, anche dal punto di vista dirigenziale. Il suo compito principale è infatti quello di gestire le relazioni con le istituzioni calcistiche, ma ha dimostrato di essere un vero e proprio “segugio” per il club.
La svalutazione di un asset
È merito anche di Giorgio Chiellini se la Juventus, tra mille difficoltà economiche, sta cercando di risollevarsi da una situazione finanziaria tutt’altro che semplice. Ma chissà cosa pensa veramente l’ex capitano bianconero dei 36 milioni “buttati” per l’acquisto di Michele Di Gregorio.
Sì buttati, così la pensa Gazzetta dello Sport, secondo cui 18 milioni di euro tra prestito oneroso e riscatto obbligato (più 800 mila euro di commissioni) più altrettanti milioni lordi di stipendio (la somma del quinquennale firmato dall’ex portiere del Monza) per un totale di 36,8 milioni complessive, sono troppi per le casse juventine.
Una maglia che pesa
Un tempo considerato il futuro tra i pali, Michele Di Gregorio è finito sotto processo mediatico. Le sue recenti prestazioni sono state non all’altezza della sua fama e dei soldi spesi per prenderlo. Digre non è quello dell’anno scorso, almeno in questo scorcio di stagione, sta evidenziando una preoccupante mancanza di sicurezza e una serie di errori che hanno fatto pensare perfino a un cambio con Perin, sempre secondo Gazzetta dello Sport.
Quella maglia, più il pensiero dell’investimento fatto, potrebbero a lungo andare pesare come un macigno sulle spalle di Di Gregorio, diventando un fardello insostenibile. Nonostante le difficoltà, Igor Tudor lo ha difeso a spada tratta, pubblicamente alla vigilia di Hellas Verona-Juventus. Tuttavia, la fiducia in Di Gregorio potrebbe non essere a tempo determinato. Anche Tudor dovrà tenere conto di quei 36 milioni di euro che la Juventus ha investito su di lui, sperando che non diventino un ammanco nelle casse di un club che non è più quello di una volta.