Ultim’ora Serie A: “sabato non faremo vedere le partite” | Annunciato il black out definitivo e irrevocabile
Quel brutto pasticciaccio dei diritti tv. Prima il via libera, poi l’improvviso black out, definitivo e irrevocabile.
Era meglio quando si stava peggio. Conti alla mano è proprio così: almeno prima con un solo broadcaster ti potevi vedere qualsiasi evento. Adesso non è più così: il pluralismo dei diritti televisivi, ormai una realtà consolidata nel panorama calcistico italiano, sta creando non pochi problemi agli appassionati.
Per poter seguire la propria squadra del cuore in ogni competizione, dall’intera Serie A alle coppe europee, sono necessari ben tre abbonamenti. Sì perché DAZN trasmette in esclusiva tutte le partite del campionato di Serie A, mentre per le coppe si deve fare i conti con SKY, che detiene i diritti per gran parte della Champions, dell’Europa e della Conference League, e con Prime Video, che offre alcune esclusive sulla Champions.
Un puzzle di abbonamenti che si traduce in un notevole aggravio di spese per tutti gli utenti, costretti a sborsare cifre considerevoli per non perdere nemmeno un minuto di gioco della propria squadra del cuore.
Una situazione che da tempo genera malcontento e dibattiti accesi tra i tifosi, i quali si sentono penalizzati da un sistema frammentato e oneroso. È qui che nasce, si sviluppa ed esplode il fenomeno del “pezzotto”. Un utente è arrivato al punto di rischiare una multa salatissima, di finire nell’illegalità, pur di risparmiare soldi. Non certo un incentivo a compiere gesti che costituiscono reati, ma questa è l’amara e triste realtà.
Confusione totale
Nell’ultimo turno di Serie A, ecco un gesto che evidenzia la totale confusione che alberga sui diritti tv. Era stata la Lega stessa ad annunciare che a partire dallo scorso week end le partite di Serie A sarebbero state trasmesse gratuitamente sul canale YouTube ufficiale.
L’iniziativa, tuttavia, era rivolta a una ristretta platea, limitata ai paesi in cui non era stato raggiunto un accordo sui diritti televisivi, come Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan, Sri Lanka e Singapore.
Un vero e proprio autogol
Un’operazione pensata per espandere il brand del campionato in mercati non ancora coperti, ma che, a causa di una gestione fallace, si è tramutata in un vero e proprio autogol, che ha prodotto un black out tanto raffazzonato quanto definitivo. Che ha spento sul nascere questa possibilità. Come mai?
Il motivo del repentino oscuramento è stato il massiccio utilizzo di VPN (Virtual Private Network). Un numero spropositato di accessi da paesi che ha costretto la Lega a un’interruzione immediata della trasmissione delle partite, a partire da Cagliari-Parma. Al termine del primo tempo, infatti, le immagini sono misteriosamente svanite, lasciando il pubblico nel più totale sconcerto. Un silenzio assordante che ha lasciato molti interrogativi e pochissime risposte.