“Si fa curare dalla magia nera” | Terremoto Inter: infermeria abbandonata per andare dallo sciamano
Incredibile rivelazione in casa Inter. Uno sciamano per curare un infortunio e un’esperienza diventata disastrosa.
Il mondo del calcio è pieno di storie bizzarre e retroscena incredibili. Ma quando si parla di infortuni, l’immaginario comune si ferma a terapie, riabilitazioni e visite specialistiche. C’è chi, però, si spinge oltre i confini della medicina tradizionale.
A mali estremi estremi rimedi, verrebbe da dire. Un proverbio ad hoc per chi, infortunato, messo alle strette, non sapendo più cosa fare, cerca soluzioni alternative e a tratti scioccanti.
È il caso di alcuni calciatori che, di fronte a un dolore persistente o a un recupero che non arriva, abbandonano le cure convenzionali per affidarsi a metodi decisamente meno ortodossi. Ma si sa, gli infortuni, si sa, sono il peggior incubo di ogni giocatore.
Possono fermare una carriera, minare la fiducia e, a volte, portare alla disperazione. Le storie di calciatori che si sono rivolti a “santoni” o “sciamani” non sono nuove, ma raramente i diretti interessati le hanno raccontate con tale dovizia di particolari.
L’ultima spiaggia
È un mondo fatto di rituali, credenze e speranze, che spesso si scontra con il rigore scientifico della medicina sportiva, un po’ come ci si trovasse all’ultima spiaggia. Nel panorama di queste esperienze insolite, una in particolare ha scatenato un vero e proprio terremoto mediatico, gettando una luce inquietante su un’era non troppo lontana della storia dell’Inter.
Si tratta del retroscena rivelato dall’ex nerazzurro Xherdan Shaqiri. L’attaccante svizzero, che oggi gioca in America, ha squarciato il velo su un periodo nero della sua carriera e dell’Inter stessa, definendo la squadra come “una delle più povere qualitativamente degli ultimi 15 anni”.
Atto di accusa
Le sue parole, affidate ai social, sono un vero e proprio atto d’accusa: “Eravamo una squadra costruita male, senza equilibrio“. Ma il colpo più duro arriva quando racconta il suo calvario legato agli infortuni.
“Per curarmi – racconta Shaqiri – mi dissero di andare da uno sciamano, anche Mancini me lo disse“, aggiungendo senza mezzi termini: “fu un’esperienza disastrosa“. Un racconto che lascia l’amaro in bocca, facendo emergere l’immagine di un club in totale confusione, dove le soluzioni ai problemi non venivano cercate solo tra i professionisti del settore, ma anche in pratiche al confine con il surreale. Era un’altra Inter, nella quale la colpa di Shaqiri fu quella di essere al posto giusto, ma al momento sbagliato.