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Ultim’ora Nazionale Italiana: “si è dimesso il CT” | Ciclo finito prima di cominciare: pressioni interne dopo la figuraccia

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Le dimissioni del cittì uribi et orbi – lapresse – IlPosticipo.it

Le qualificazioni al Mondiale 2026 mietono vittime. Il ciclo del nuovo cittì è finito prima ancora di cominciare. Troppe pressioni interne.

Siamo ancora in corsa per il Mondiale, quella kermesse iridata che abbiamo steccato nelle due ultime volte di fila e questa volta non possiamo permetterci di fallire di nuovo. Un successo in chiaroscuro quello di Debrecen con Israele, ma alla fine tutto è bene quello che finisce bene.

Il 5-4 a Israele permette agli Azzurri di agganciare il secondo posto (con una partita in meno), avvicinandoci alla Norvegia capolista del girone, distante ora tre punti. Le buone notizie finiscono con la fase offensiva della nuova Italia di Gattuso, capace di realizzare la bellezza di 10 gol in due partite. Ma la pazza vittoria contro Israele, oltre che evidenziare una difesa distratta e un po’ colabrodo, non ci fa dormire sonni tranquilli: siamo a +5 contro il +11 dei norvegesi. Pesa come un macigno la sconfitta in Norvegia, costata carissima a Luciano Spalletti.

Così la squadra di Gattuso non può commettere errori, un passo falso dei norvegesi aiuterebbe ancor di più il percorso della Nazionale. Meglio fare pochi calcoli, bisogna vincerle tutte, possibilmente con il maggior numero di goleade. Perché?

Perché a pari punti non conta più lo scontro diretto, ma la differenza reti generale, per assurdo potrebbe bastare anche l’1-0 nello scontro decisivo contro la Norvegia: solo la prima infatti accede direttamente al Mondiale, la seconda dovrà passare per il labirinto dei playoff.

Azzurro Vivo… ma non troppo

Questo il calcio italiano, un Azzurro vivo… ma non troppo. I risultati delle Nazionali non sono minimamente paragonabili ad altri sport, come la pallavolo per esempio, tornata in auge grazie a Velasco.

Il commissario tecnico dell’Italvolley ha riportato le Azzurre sul tetto del mondo dopo due sfide epiche: battute al tie break sia il Brasile (in semi) sia la Turchia (in rimonta). Un successo a tutto tondo, una vera (nuova) età dell’oro considerando i numeri: 4,1 milioni alla tv per la finale, 12.600 spettatori del Forum, perfino la Serie A trascina un movimento che cresce anche nei tesserati (+276 mila), come rivela Gazzetta dello Sport. Ma il cielo sopra l’Italia non è del tutto Azzurro.

Gianmarco Pozzecco
Gianmarco Pozzecco, ex commissario tecnico dell’Italbasket – lapresse – IlPosticipo.it

This the end

Galeotta la sconfitta agli ottavi di finale dell’Europeo di basket contro la Slovenia. OK un mostruoso Doncic, ma i rimpianti Azzurri ci sono e sono tanti, a partire da un primo quarto da horror e una scarsissima vena nei tiri liberi.
Così, Gianmarco Pozzecco ha anticipato tutti, dimettendosi dalla carica di CT.

È stata la mia ultima gara – voglio ringraziare Petrucci che mi ha dato questo onore di diventare allenatore della Nazionale. Dal profondo del mio cuore, è stato il miglior momento della mia vita. Non mi interessa che tipo di coach sono ecco che pensate di me”. Le troppe pressioni, però, vengono a galla: “Posso essere il coach peggiore del mondo, non mi interessa. Ma come ho detto negli spogliatoi, nessuno ha il rispetto che ho dai giocatori italiani”.