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“Ho vissuto il mio sogno, la mia passione. Ma…”: l’epilogo triste della bandiera laziale I Ammissione senza appello, i tifosi in lacrime

Esultanza Lazio
Così esultava la Lazio nel 2016 – lapresse – IlPosticipo.it

Quasi costretto a dire stop l’ex bandiera laziale. Un epilogo triste: colpiscono le sue parole, che provocano lacrime tra i tifosi.

Il 2025 sta correndo nel suo ultimo semestre (iniziato già da un po’) e, come spesso accade, si porta via non solo i mesi, ma anche pezzi di storia del calcio. Questo è stato, infatti, l’anno in cui molti grandi campioni hanno appeso gli scarpini al chiodo, lasciando un vuoto non solo in campo, ma anche nei cuori di tutti gli appassionati.

I nomi sono di quelli che fanno tremare i polsi: Dries Mertens, Pepe Reina, Mats Hummels e Marcelo. Quattro leggende, quattro carriere incredibili, quattro palmares che farebbero invidia a chiunque.

Il folletto belga che ha incantato per anni i tifosi del Napoli. Arrivato quasi in punta di piedi, si è trasformato in “Ciro”, uno di famiglia. Con la maglia azzurra ha superato il record di gol di Marek Hamsik, diventando il miglior marcatore della storia del club, con annessa cittadinanza onoraria di Napoli.

Anche Pepe Reina è stato un ex Napoli, ma non solo. Il portierone spagnolo ha difeso i pali di alcuni dei club più prestigiosi d’Europa: dal Barcelona al Liverpool, dal Napoli al Bayern Monaco, fino all’Aston Villa, senza dimenticare Milan, Lazio, Villarreal e quel Como che ha rappresentato il suo tramonto. Con la Spagna ha vinto un Mondiale e due Europei.

Il gigante e il piccoletto

Come non menzionare Mats Hummels, fresco di last dance. Un difensore che ha scritto pagine indelebili con il Borussia Dortmund e il Bayern Monaco. Un centrale tedesco elegante, forte fisicamente, antesignano del difensore moderno. Con la Germania ha vinto il Mondiale del 2014.

E che dire di Marcelo. Il terzino brasiliano con la maglia del Real Madrid ha vinto tutto, diventando una vera e propria leggenda. Cinque Champions League, tra gli altri trofei, testimoniano la sua grandezza. Un giocatore dotato di una tecnica sopraffina, un’agilità da ballerino e una capacità offensiva che lo rendevano quasi un attaccante aggiunto.

Antonio Candreva
Antonio Candreva con la maglia della Salernitana – ansa – IlPosticipo.it

Senza lieto fine

A questo quartetto di fenomeni si aggiunge un nome che per anni ha illuminato i campi della Serie A: Antonio Candreva. Anche lui ha detto basta. Dopo una carriera lunga e ricca di successi, compresa l’esperienza in Nazionale.

Il suo annuncio è arrivato dopo quasi un anno dall’ultima partita giocata con la Salernitana. Avrebbe voluto continuare, ma non ci sono state le basi per farlo. “Ho vissuto il mio sogno, la mia passione. Non lo considero un addio – ha scritto Candreva sui social – ma solo un nuovo punto di partenza. Grazie calcio, ci vediamo presto”.