“Datemi lui, solo lui, non chiedo altro”: pure Mourinho toppa I Che ‘pacco’: 30 milioni che Moratti e i tifosi ancora non hanno digerito

Lo Special One lo aveva chiesto a gran voce, ma alla fine si è rivelato un bidone: cifre astronomiche che non restituirà più nessuno.
“Prendiamo lui!”, “Ci serve questo attaccante”, “Lui è sicuramente un fenomeno”. Quante volte, da tifosi, ci siamo improvvisati Direttori sportivi della nostra squadra del cuore?
È un passatempo sicuramente piacevole per gli amanti di calcio che non si fermano semplicemente a seguire le partite del club per cui fanno il tifo, ma amano partecipare anche alla costruzione della propria squadra.
Ma fare acquisti e decisioni relative al calciomercato non è mai una scelta facile e lo dimostrano tanti, tantissimi, affari finiti male dal punto di vista tecnico.
Anche José Mourinho ha sbagliato tanto. Ma un caso in particolare resta ancora ben fissato nella memoria dei tifosi interisti.
Una decisione sbagliata
L’arrivo dell’allenatore portoghese sulla panchina dell’Inter segna per molti tifosi nerazzurri un vero e proprio anno zero della storia del club. Quel giorno di giugno del 2008 Mourinho entrò definitivamente a far parte degli annali della squadra nerazzurra, alzando senza dubbio l’asticella. Ma per vincere il campionato e in Europa servono anche i giocatori e per questo l’allenatore portoghese chiese fortemente alla dirigenza, allora guidata dal Moratti, di portare a Milano un suo pupillo: Ricardo Quaresma.
Il giocatore portoghese era ben conosciuto già in quegli anni, grazie anche ad un “trick” speciale che lo aveva contraddistinto rispetto agli altri giocatori del suo ruolo: “La Trivela”. Un colpo di esterno con effetto che riusciva a sorprendere gli avversari e lanciare i compagni di squadra. Ma la sua avventura in maglia nerazzurra non andò come in molti si aspettavano, anzi.

Il fenomeno dal Portogallo
Lo Special One lo voleva nella sua squadra che, effettivamente, nella stagione 2010 riuscì a vincere uno storico Triplete (Serie A, Coppa Italia e Champions League). Ma una delle poche note negative di quegli anni fu lo stesso Quaresma. Per averlo la dirigenza guidata dal presidente Moratti sborsò quasi 30 milioni di euro, ma i risultati non arrivarono e nemmeno le magie che gli erano affibbiate da chi lo aveva accolto con racconti quasi mitologici.
Per lui solo 640 minuti in Serie A e appena una partita giocata per intera, tra l’altro un derby contro il Milan perso per 1-0. Effettivamente la prima partita non andò male: contro il Catania riuscì quasi a segnare con l’esterno destro, riuscendo comunque ad impressionare. Poi però iniziò da subito una fase di declino verticale che lo porterà a sedersi spesso in panchina. Nel 2010 si trasferì in Turchia per giocare con il Besiktas, fino ad arrivare alla conclusione della sua carriera con la maglia del Vitoria Guimaraes.