Milan, Inter e infine Juve: due di picche a tutte e tre i Xhaka snobba l’Italia I Torna in Premier: 20 milioni e triennale

Xhaka snobba l’Italia: altro che Milan, Inter e Juventus: il centrocampista svizzero cede alle lusinghe inglesi e preferisce la Premier alla Serie A.

No grazie, o per meglio dire due di picche. Granit Xhaka, il centrocampista roccioso di origini albanese, ma punto fermo della nazionale svizzera, ha infiammato i sogni di mezza Serie A, spegnendoli con una scelta che ha spiazzato un po’ tutti.

Il Milan lo aveva attenzionato, con il chiaro intento di dare sostanza al rinnovato centrocampo di Max Allegri, alla ricerca di un giocatore in mezzo al campo dalle sue caratteristiche. A un certo unto sembrava proprio che l’affare potesse essere portato a termine. Macché.

L’Inter aveva pensato a Chaka per aumentare le scelte di Chivu a centrocampo. Anche in questo caso sembrava un’operazione fattibile, ma i nerazzurri senza cessioni (vedi Asllani nello specifico) dovevano attendere. Troppo tempo.

Situazione molto simile a una Juventus incastrata peggio dell’Inter nel mercato sostenibile. Tudor avrebbe voluto un tassello di qualità, ma se prima la Signora non si toglie gli esuberi non può operare. A mettere tutti d’accordo è stato lo stesso giocatore.

Con un pugno di mosche in mano

Il capitano della nazionale svizzera ha preferito ignorare le sirene italiane, declinando le offerte e ribadendo il suo desiderio di tornare in Premier League. Un gran peccato perché Xhaka non è un giocatore che passa inosservato.

In campo è un combattente, un mediano di rottura che non si risparmia mai, con un fisico possente e un temperamento che lo ha spesso portato a scontrarsi verbalmente con gli avversari, e talvolta anche con i suoi stessi tifosi. La sua aggressività, però, è anche la sua forza: è capace di recuperare un’infinità di palloni e di impostare l’azione con precisione, grazie al suo piede sinistro vellutato.

Beati loro

Dopo l’esperienza al Borussia Mönchengladbach, Xhaka è passato all’Arsenal, dove ha militato per sette stagioni, diventando uno dei pilastri della squadra e indossando anche la fascia da capitano. Nonostante qualche alti e bassi, è stato uno dei giocatori più importanti dei Gunners, e la sua recente esperienza al Bayer Leverkusen ha confermato il suo valore, aiutandolo a vincere la Bundesliga.

Ma il suo amore per la Premier League non è mai scemato. Il calcio inglese, fisico e dinamico, sembra essere il suo habitat naturale. È lì che ha espresso il suo miglior calcio, ed è lì che voleva tornare. Detto, fatto. Sono bastati 20 milioni (tra cartellino e commissioni) al neopromosso Sunderland per convincerlo, un triennale firmato e l’inizio di un nuovo ciclo inglese.