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“Mettetevelo in testa, io qui non gioco più”: aut-aut col club, vuole solo il Milan I Non ci sono altre piste: Tare gongola

Igli Tare
Igli Tare, direttore sportivo del Milan – facebook – IlPosticipo.it

La mossa di Tare di portare Allegri al Milan paga anche al mercato. C’è chi rompe con il suo club per vestire ora di rossonero.

Se il buongiorno si vede dal mattino, è meglio che non faccia sera in casa Milan. La scelta di ripartire da una nuova dirigenza sta portando i suoi frutti. Igli Tare ha vinto il casting per il ruolo di direttore sportivo che il Diavolo non aveva.

L’arrivo dell’albanese ha innescato un importante effetto go-down, una svolta strategica per il Milan, passato di nuovo nelle mani di Massimiliano Allegri, a undici anni dalla prima volta. Una mossa che sta dando frutti nell’immediato.

Tare, con il pieno supporto della proprietà rossonera, ha puntato su un tecnico che conosce già l’ambiente e ha un curriculum di successi, in particolare la capacità di vincere il campionato. Questa mossa sta dando vita a un Milan Instant Team. Che nasce per dimenticare la passata stagione, affidandosi a un allenatore-garanzia.

Il tandem Tare-Allegri rappresenta una nuova strategia per il Milan, che unisce la competenza manageriale del direttore sportivo, con la comprovata esperienza dell’allenatore. Così l’attenzione si sposta sul calciomercato, dove la sinergia tra i due sarà cruciale per costruire una rosa all’altezza delle ambizioni.

Reazione a catena

Max Allegri ha sistemato subito il centrocampo con il giusto mix di esperienza e spensieratezza giovanile. Così, se il colpo Luka Modric ha avuto un contraccolpo sensazionalistico (per il momento), l’arrivo di Ricci dal Torino può essere inteso come un rinforza per il presente e soprattutto per il futuro del Milan.

Ma l’importanza di Max Allegri non è soltanto in campo, nella costruzione di una squadra a sua immagine e somiglianza. Avere il livornese in panchina significa che molti giocatori sono attratti dal voler giocare con lui.

Jardon Jashari
Jardon Jashari, centrocampista svizzero del Club Brugge – instagram – IlPosticipo.it

Volli fortissimamente volli

È stato proprio Jardon Jashari a sbloccare una trattativa che si era arenata quando il Milan non è voluto arrivare ai 40 milioni richiesti dal Club Brugge per prendere il centrocampista svizzero. Come? Scendendo in campo in prima persona. Sì, Jashari si è presentato al summit con il presidente del club belga, Bart Verhaeghe e col Ceo Bob Madou, con le idee chiare e ribadendo un concetto di facile comprendonio: il suo fermo desiderio di indossare la maglia rossonera.

Per il Milan Jashari non si è seduto al tavolo delle trattative con nessuna inglese pronta a portarlo in Premier. Niente Arabia Saudita: il suo volli fortissimente volli giocare al Milan è stato decisivo. Il Milan ha messo sul tavolo 34 milioni più altri 4,5 di bonus, dei quali 2 facili da raggiungere (legati alla qualificazione della formazione di Allegri alla Champions nei prossimi anni). E ieri ha fatto un ulteriore sforzo aumentando la parte fissa a 34 milioni. A tutto il resto ha pensato lui: Jardon Jashari.