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“Scambiatevi le maglie, tanto siete uguali”: clamoroso in Serie A, la furbata per evitare l’espulsione I Viene fuori tutto dopo anni

Pallone e arbitro
Il calcio e i furbetti del quartierino – pixabay – IlPosticipo.it

Svelato il clamoroso arcano di una furbata che ha scosso il campionato di Serie A: tutto per evitare un’espulsione.

Sarà pure lo sport più seguito al mondo, ma anche quello meno pulito, travolto dai più disparati scandalo: il più famoso Calciopoli, ma tra passaporti falsi e penalizzazioni, scommesse illecite e tesseramenti falsi, ce n’è per tutti i gusti.

Non solo illeciti, però, sempre più spesso vengono fuori furbate (individuali o di squadra) che, seppur al limite del consentito, mirano a ottenere un vantaggio, spesso sfuggendo a sanzioni. La storia della Serie A è costellata di situazioni in cui l’interpretazione (o la forzatura) del regolamento ha generato discussioni e, talvolta, ilarità.

Un classico esempio è quello del calciatore che finge un infortunio grave per interrompere il gioco e permettere alla propria squadra di rifiatare o di riorganizzarsi tatticamente, specialmente negli ultimi minuti di gioco. Spesso si assiste a “miracolose” guarigioni non appena il gioco riprende, lasciando un velo di sospetto sull’effettiva gravità del problema.

Un’altra strategia adottata è quella di perdere tempo sistematicamente, specialmente quando si è in vantaggio di un gol. Dal portiere che tarda a rimettere il pallone in gioco, al giocatore che simula di non trovare la palla per la rimessa laterale, fino all’esagerata lentezza nelle sostituzioni. Tutte manovre che, pur rientrando nell’ambito del gioco sporco e del tentativo di innervosire l’avversario, sono difficili da sanzionare con il rosso, ma contribuiscono a spezzare il ritmo della partita.

La trovata

Se gli escamotage per aggirare le regole sono molteplici, ancora più fantasiosi possono essere i tentativi dei giocatori di evitare un’espulsione che sembra imminente. La finta ingenuità dopo un fallo grave è un classico: il giocatore che alza le mani in segno di innocenza. Ma c’è chi è andato oltre. Molto oltre.

C’è chi ha perfino avuto una brillante idea, aveva due gemelli in rosa, Antonio ed Emanuele Filippini che hanno vissuto anche una carriera praticamente in simbiosi, e ha chiesto loro di scambiarsi le maglie: chi era costui? Mircea Lucescu”.

Antonio ed Emanuele Filippini
I gemelli Filippini – facebook – IlPosticipo.it

Il racconto lascia a bocca aperta

La vicenda risale al periodo in cui i due gemelli erano noti per la loro somiglianza impressionante. Si racconta che, in una partita, Emanuele Filippini fosse diffidato e, dopo aver ricevuto un’ammonizione, rischiasse la squalifica. L’allora Mircea Lucescu, nel tentativo di salvare il suo centrocampista dalla squalifica, avrebbe suggerito ai due fratelli di scambiarsi la maglia durante l’intervallo.

Perugia-Brescia, fine primo tempo – racconta Antonio in una recente intervista rilasciata a Gazzetta dello Sport – Emanuele era ammonito, Mircea ci chiese di scambiarci le maglie e provare a ingannare l’arbitro. Gli dicemmo di no”. Perché? Anche questo aneddoto è stata svelato. “Avevamo saputo di una storia simile nello sci – chiosa – dove due gemelli furono squalificati per questo”. Meglio così.