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“Lo vedi quel palazzo, papà? Te lo comprerò”: aveva 12 anni I Sei anni dopo glielo regala I Ma il bambino prodigio sa che il merito non è suo

“Lo vedi quel palazzo, papà? Te lo comprerò”
Pallone da calcio – LaPresse – ilposticipo.it

Un giocatore impressionante, che però non ha inciso come avrebbe voluto. Ma il sorriso c’è ancora e ha raggiunto un obiettivo importante.

Sono tantissime le storie che – anche in uno sport bellissimo come il calcio – dimostrano come nulla è scontato, soprattutto quando si tratta di raggiungere degli obiettivi importanti.

Pensiamo ad esempio alle storie di giovani talenti, magari arrivati dall’estero con altissime aspettative e che devono dimostrare fin da subito che i soldi che sono stati spesi per loro non sono denaro buttato.

C’è un giocatore che, come questi, ha fatto letteralmente sognare i tifosi, ma non è mai davvero riuscito a sbocciare.

Ora però dice di essere felice e di aver raggiunto un risultato che va ben oltre il calcio e i trofei vinti.

Mai perdere la speranza

L’impatto che ebbe Alexandre Pato quando arrivò al Milan nell’estate del 2007 fu devastante. Il giovane calciatore brasiliano aveva tutte le caratteristiche per essere considerato un predestinato: anche se minorenne iniziò subito a incidere sulle sorti della squadra, riuscendo a prendere in mano le chiavi del reparto offensivo rossonero.

Purtroppo però gli infortuni minarono gran parte della sua carriera, rendendolo più fragile fisicamente e purtroppo meno impattante sulle stagioni in corso. Dal 2011 per Pato inizia un vero calvario di infortuni che durerà almeno fino al 2013, anno in cui – durante il mercato di gennaio – torna in Brasile per giocare con il Corinthians. Molti tifosi rossoneri, ancora oggi, provano per Pato un grande senso di rammarico e dispiacere. Ma il brasiliano non si è mai abbattuto e, nonostante le difficoltà, non ha mai perso il sorriso.

Mai perdere la speranza
Kaka – LaPresse – ilposticipo.it

Una rivincita, anche per il papà

Oggi Pato gioca nel San Paolo, ma continua a tifare per il Milan e ad avere un bellissimo ricordo dell’Italia. In un’intervista rilasciata La Gazzetta dello Sport ha parlato dei suoi successi e delle sue vittorie, arrivate non solo grazie al calcio. “È merito della fede – racconta Pato a La Gazzetta dello Sport – tutto quello che succede dipende da Dio, che mi ha aiutato a superare gli infortuni e a maturare”.

Poi racconta un aneddoto commovente avvenuto quando era molto giovane: “Avevo 12 anni – racconta al quotidiano sportivo – un giorno passai con la mia famiglia davanti ad un bellissimo palazzo e dissi a mio padre e mia madre che un giorno avremmo vissuto lì. Sei anni dopo comprai l’appartamento”. Qualche anno dopo, con sua moglie Rebecca, è arrivato il piccolo Benjamin: “Non ho rimpianti – ha concluso Pato a La Gazzetta dello Sport – nemmeno l’esclusione dal Mondiale 2010”.