“Io tra i primi tre al mondo”: il Capitano lo dice chiaro e tondo senza falsa modestia I “Anzi, non ce ne è uno in attività più forte di me”

La leadership di un top player si vede anche da queste dichiarazioni. Il Capitano lo dice chiaro e tondo a tutti, senza falsa modestia.
Nel mondo del calcio moderno, spesso ossessionato da tattiche elaborate, spese folli e statistiche avanzate, si tende a sottovalutare un elemento fondamentale che, pur non comparendo sui tabellini o nelle analisi dei dati, può fare tutta la differenza del mondo: il capitano.
Un grande errore pensare che sia soltanto un calciatore con una fascia al braccio. Se ne sarà reso conto anche Thiago Motta, che nella sua esperienza alla Juventus ha cominciato a passare quella fascia di braccio in braccio. No, non funziona così.
Il capitano di una squadra è il faro, l’anima, la voce e, in molti casi, la vera spina dorsale di una squadra. Un ruolo che va ben oltre la rappresentanza protocollare al sorteggio o lo scambio dei gagliardetti. È un leader che si manifesta nel linguaggio del corpo dopo un gol subito, nell’occhiata di incoraggiamento a un compagno in difficoltà, o nel primo a rialzarsi dopo una caduta.
Il capitano è, per eccellenza, il punto di raccordo tra lo spogliatoio e il corpo tecnico. È colui che percepisce il malumore, la stanchezza, le insicurezze dei compagni e le traduce in un feedback costruttivo per l’allenatore. Spesso il capitano è il giocatore più forte di una squadra. E lo dice chiaro e tondo.
C’è solo un Capitano
“Sarei tra i primi tre, anzi a dire il vero non mi viene un giocatore in attività in Europa più forte del miglior Totti. Al momento non c’è, sono sincero”. Così parlò Francesco Totti a margine della partita organizzata da ‘Operazione Nostalgia’ (terminata 7-7) in cui i sono sfidati tanti campioni del passato tra cui Zola, Donadoni, Adriano, Zanetti e Stoichkov, dove Totti ha realizzato anche un golazo da metà campo.
Il Capitano si è concesso al termine dell’incontro, svuotando il sacco, senza peli sulla lingua, parlando ovviamente della sua Roma e del cambio di allenatore: da Claudio Ranieri a Gian Piero Gasperini. Le sue parole sono tutt’altro che banali.

Vita da Totti
“Mister Ranieri ha fatto un lavoro eccezionale – continua la bandiera giallorossa -. Dobbiamo ringraziarlo perché ci ha sempre messo la faccia e ha riportato la Roma in Europa”. Parole di tutt’altro tenore nei confronti di Gasperini.
“Un buon allenatore – chiosa – non so se essere fiducioso o no, valutiamolo. Per allenare la Roma ci vuole tanta personalità, ma se devo essere sincero non mi fa impazzire. Io non riuscirei mai a giocare a tutto campo come vorrebbe lui”. Questo è Francesco Totti, che piaccia o meno. Un Capitano. Il Capitano.