“Mio figlio morto a 3 anni: e hanno trafugato la salma”: il drammatico racconto del campione d’Italia I “Ci chiesero 300 milioni di lire”

Tra le storie più agghiaccianti sul calcio, ecco il drammatico racconto del campione d’Italia sul figlio morto e una salma trafugata.
Lo chiamano il gioco più bello del mondo. Vero. Come altrettanto sacrosanto che, dietro le luci accecanti degli stadi e le copertine patinate proprie del calcio, si nascondono a volte storie agghiaccianti, fatte di drammi personali che hanno segnato indelebilmente la vita di alcuni dei suoi protagonisti.
Gianluigi Lentini era il prototipo del talento purissimo, un’ala incontenibile destinata a dominare le scene del calcio italiano ed europeo. Il suo passaggio al Milan nel 1992 per una cifra record lo consacrò come il calciatore più costoso al mondo. Ma il 2 agosto 1993, la sua vita e la sua carriera presero una piega drammatica. Un terribile incidente stradale in cui la sua Porsche si incendiò lo lasciò in coma, con gravissime lesioni e un lungo percorso di recupero.
Il dramma non fu solo suo: la sua famiglia, in particolare i genitori e la fidanzata dell’epoca, vissero ore di angoscia indicibile, temendo per la sua vita. L’incidente ebbe ripercussioni profonde sulla sua psiche e sul suo fisico, impedendogli di tornare ai livelli eccezionali di prima.
E che dire di Gary Speed, icona del calcio gallese e inglese. Dopo una brillante carriera da centrocampista aveva intrapreso con successo la carriera di allenatore, arrivando a guidare la nazionale gallese, ma il 27 novembre del 2011, il mondo intero pianse la sua scomparsa, causa suicidio.
Quante storie
Tanti drammi dietro il luccichio della vita di un giocatore. Da Maradona a Gascoigne, passando per il Dottor Socrates, leggendario calciatore brasiliano, il cui fratello minore, morì giovanissimo, tragicamente, in un incidente stradale.
Nwankwo Kanu e la sua vita complessa, tra gravi problemi cardiaci e il figlio nato nascere con una grave malformazione cardiaca. I problemi di Ronaldo il fenomeno, ma anche Adriano e Ronaldinho, fino ad arrivare a Mario Balotelli e alla ricerca dei genitori biologici, con annessa un’Infanzia particolare: E che dire di un campione d’Italia.

L’agghiacciante scoperta
“Eravamo tutti e cinque in macchina, guidava mia moglie. Stavamo andando pianissimo, un’auto non rispettò lo stop e andammo a sbattere contro un muretto. È stata fatale l’apertura dell’airbag”. Salvatore Bagni svela così la morte del piccolo Raffaele di tre anni, con particolari macabri, come la salma di Raffaele, trafugata.
“Ci chiesero dei soldi, 300 milioni di lire, anni dopo – ricorda Salvatore Bagni, campione d’Italia con il Napoli – un procuratore ci disse che probabilmente sarebbero serviti per finanziare il sequestro Soffiantini”. Oltre il danno, la beffa: quell’incontro con i malviventi per il riscatto, non ci fu mai.