“Senza coca avrei vinto il Pallone d’oro”: l’amara ammissione di Mutu I Il peggior errore della sua carriera

Un passato, quello di Adrian Mutu, condizionato dalla droga: “Se non avessi assunto cocaina avrei vinto il Pallone d’Oro”
Una carriera calcistica, quella vissuta da Adrian Mutu, che è stata comunque di tutto rispetto. Anche se, a dire il vero, avrebbe potuto fare decisamente molto di più. Ad ammetterlo ci ha pensato lo stesso ex nazionale rumeno.
Il nativo di Calinesti ne ha parlato nel corso di una lunga intervista che ha rilasciato ai microfoni del “The Telegraph” in cui ha affrontato varie tappe della sua vita. Anche quelle più buie che lo hanno portato nel tunnel della droga.
Il classe ’79, in più di una occasione, aveva ammesso di non vedere la luca in fondo a questo famoso tunnel. Soprattutto quando era stato acquistato, a peso d’oro, dal Chelsea di Abramovich.
Una avventura, quella in Premier League, durata solamente un anno. Anzi meno visto che venne squalificato, appunto, per aver assunto sostanze proibite. Poi l’anno di squalifica ed il ritorno in Italia come nuovo rinforzo in attacco della Juventus.
Mutu ed il suo periodo buio: “Senza coca avrei vinto il Pallone d’Oro”
Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Durante la mia esperienza al Chelsea la scelta di assumere droga è stata la decisione peggiore della mia vita. Per anni sono stato tra i giocatori più forti al mondo. Senza quella roba avrei potuto vincere il Pallone d’Oro. Ovviamente se le cose fossero andate in maniera diversa. Alcune scelte negative me lo hanno impedito”.
Non è stato, appunto, un periodo della sua vita semplice visto che andò incontro anche ad una pesante e lunga squalifica. Nel suo periodo nei “Blues” venne scoperto positivo alla cocaina. Licenziato dal club inglese e squalificato per sette mesi ed una multa di 20mila sterline dalla FA.

Mutu, il periodo al Chelsea da dimenticare: “Avrei dovuto chiedere aiuto”
“Sono arrivato al Chelsea in un periodo turbolento della mia vita personale, e mi sono ritrovato in mezzo a troppe situazioni difficili. Ero giovane e solo ma né la depressione né altro possono giustificare le mie azioni. Avrei dovuto chiedere aiuto, ma non l’ho fatto”. Il Chelsea lo acquistò nell’estate del 2003 (per 19 milioni di euro) dopo che aveva disputato una strepitosa stagione con il Parma di Prandelli e Adriano. Con i ducali mise a segno 18 gol.
Lo volle a tutti i costi mister Ranieri che ne apprezzava le qualità tecniche. Anche in Inghilterra iniziò a segnare a raffica. Con Mourinho, l’anno seguente, le cose cambiano: gioca poco e male, la forma fisica non è delle migliori. Fino a quando non venne fuori la notizia della positività alla cocaina nell’ottobre 2004. La vicenda col Chelsea si chiuderà dopo 13 anni dopo la condanna nei confronti del calciatore costretto a pagare 17 milioni alla sua ex squadra. A distanza di anni, però, afferma di aver capito gli errori e di aver imparato la lezione.