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“Mi manda Sabatini”: 16 anni, stella dei Newell’s, ma il tecnico lo brucia I “Per te non c’è spazio”

In giallorosso venne bruciato
Walter Sabatini lo volle a tutti i costi alla Roma – IlPosticipo.it (Foto LaPresse)

A portarlo alla Roma ci pensò Walter Sabatini che si innamorò di lui tra le fila del Newell’s Old Boys. In giallorosso, però, venne bruciato

In Argentina fu il più giovane calciatore ad esordire, a soli 16 anni, con uno dei club più importanti al mondo come il Newell’s Oldy Boys. Per intenderci la squadra in cui, Lionel Messi, ha effettuato le giovanili e dove aveva fatto vedere di che pasta era fatto.

Il protagonista in questione, però, non è affatto la “Pulce” ma un altro suo connazionale che, però, non ha avuto la stessa fortuna del classe ’87. Le prestazioni del collega, però, fecero completamente impazzire uno dei direttori sportivi più importanti in Italia.

Sì, stiamo parlando proprio di Walter Sabatini che all’epoca lavorava alla Roma. Lo volle a tutti i costi. Tanto è vero che bruciò la concorrenza di top club europei importanti che avevano messo gli occhi su di lui come Atletico Madrid e Tottenham.

Alla fine i giallorossi ebbero la meglio, ma il suo trascorso nella Capitale è tutt’altro che da ricordare. Tranne con la Primavera dove, con i suoi gol ed assist, contribuisce alla vittoria del campionato Primavera. Con una doppietta contro l’Inter in semifinale ed un gol alla Juve in finale.

La sua esperienza alla Roma è da dimenticare: “Per te non c’è spazio”

Il calciatore in questione è Ezequiel Ponce. In Primavera aveva mostrato di essere un calciatore diverso dagli altri. Peccato, però, che in prima squadra ha dimostrato tutt’altro. In negativo. A bocciarlo completamente ci pensò Luciano Spalletti. Uno che, di certo, le cose te le dice in faccia. Tanto è vero che il mister di Certaldo gli disse, chiaro e tondo, che per lui lo spazio in squadra non ci sarebbe mai stato. Una frase che avrebbe abbattuto chiunque. Non Ezequiel che la prese come una sfida personale.

Peccato, però, che l’ha persa visto che non riuscì a spiccare il volo in giallorosso. Arrivato dalla “cantera” della squadra argentina per oltre 4 milioni di euro nell’agosto 2015, Ponce firmò un contratto di cinque anni. Su di lui, appunto, grandi aspettative. Nel novembre dello stesso anno in cui arrivò in Italia, durante un match di Youth League contro il Barcellona, subì la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Quattro mesi di stop.

Un flop in giallorosso
La non brillante avventura di Ezequiel Ponce alla Roma – IlPosticipo.it (Screenshot video YouTube)

Mai un esordio in prima squadra, bocciato nel 2019: venne ceduto in Russia

In prima squadra non ebbe mai la possibilità di fare il suo tanto ed atteso esordio. Anche perché una convocazione non arrivò mai. La sua avventura nella Capitale terminò nell’agosto 2019 quando venne ceduto, a titolo definitivo, allo Spartak Mosca per 6 milioni di euro. Il classe ’97, quando era ancora un tesserato giallorosso, venne mandato in prestito al Granada, Lille ed AEK Atene. Dopo l’avventura in Russia giocò per Elche e nuovamente nel team greco. Ora il suo presente si chiama Houston Dynamo.

In una intervista ricordò quei momenti del suo arrivo nel centro sportivo di Trigoria e non solo: “Ricordo che andavo ancora alle scuole superiori quando Sabatini venne a Rosario. Varcare la soglia dello spogliatoio del centro sportivo è stato emozionante. Totti era silenzioso, De Rossi e De Sanctis furono i primi ad accogliermi. Spalletti mi disse che non avrei avuto spazio. Da quelle parole capii che dovevo migliorare“.