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Decidono tutto i senatori”: clamoroso sfogo del GURU dei D.S. italiani I Società con le spalle al muro: “Se vogliono andarsene…”

Beppe Marotta e Simone Inzaghi
Beppe Marotta e Simone Inzaghi, presidente ed ex allenatore dell’Inter – lapresse – IlPosticipo.it

Parole eloquenti quelle dell’esperto direttore sportivo, un guru in materia. La società non può fare altro che prenderne atto.

Dietro una grande squadra, soprattutto vincente, c’è sempre un grande direttore sportivo. La storia è piena di questa figura, che con il passare degli anni e in questo calcio moderno ha sempre più un ruolo importante, la chiave di volta per i successi di un club.

Quello del direttore sportivo è un ruolo che va ben oltre la semplice gestione del calciomercato, abbracciando la pianificazione strategica, la gestione dei talenti, il bilancio e, non da ultimo, la capacità di anticipare le tendenze del calcio moderno. È il regista silenzioso che tesse la trama della squadra, spesso operando nell’ombra ma con un impatto gigantesco.

Tra i migliori interpreti di questo ruolo, nomi come Beppe Marotta hanno segnato un’epoca. La sua capacità di costruire cicli vincenti, prima alla Juventus e ora all’Inter, sfruttando al meglio il mercato degli svincolati e individuando giocatori funzionali al sistema, lo rende un punto di riferimento assoluto.

È grazie a Marotta se l’Inter è cresciuta talmente tanto da diventare un club capace di raggiungere due finali di Champions in tre anni. Sartori è un altro direttore sportivo non più sottovalutato, basta vedere la crescita esponenziale del Bologna, sempre più a immagine e somiglia dell’Atalanta, che ha in D’Animo una figura chiave nella trasformazione della Dea, da provinciale a realtà internazionale.

Profeta in patria

Tra questi grandi nomi, con una storia e un modus operandi del tutto particolari ma pur sempre essenziale per centrare l’obiettivo societario, spicca Pantaleo Corvino. Un leccese profeta in patria, nonostante la sua carriera sia costellata di successi, con passaggi importanti alla Fiorentina e al Bologna.

Corvino non è un semplice direttore sportivo; è un “guru“, un maestro nel suo genere, uno scultore di talenti che ha fatto della scoperta il suo marchio di fabbrica. Basta vedere a quanto è stato venduto Dorgu: il Manchester United l’ha pagato 40 milioni, tanto per fare un esempio.

Pantaleo Corvino
Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Lecce – lapresse – IlPosticipo.it

Spunti di riflessioni

Sarà un mercato che tiene conto del ciclo fatto. Per me quello di quest’anno è un ciclo che può essere per molti calciatori la fine”. Mai stato un filosofo Pantaleo Corvino, ma le sue parole trasudano di schiettezze, pragmatismo e idee chiare. Non solo.

Indicano la strategia che attuerà il Lecce made in Eusebio Di Francesco. “Il nostro mercato dipende dai senatori: Se Krstovic, Baschirotto e Ramadani vogliono andare – rimarca – noi non possiamo non tenere conto della loro volontà”. Si dovranno pagare, sia chiaro. Entreranno soldi che serviranno a costruire un nuovo Lecce, a immagine e somiglianza sì di Di Francesco, ma soprattutto di Corvino, pronto a pescare qualche altro talento da far esplodere, per l’ennesima, maxi, plusvalenza.