Scossone Roma, DIVORZIO flash: cacciato in tronco I Furia Friedkin ed è solo l’inizio, a un passo dall’addio c’è anche lui

I Friedkin fatto piazza pulita: la furia di Ryan e Dan non conosce limiti; cacciato in tronco. Prosegue la rivoluzione americana.
Mai tanti cambiamenti in seno alla Roma nel quinquennio dei Friedkin alla guida del club capitolino. La scura di Dan e Ryan si abbatte su chiunque, senza fare prigionieri. E anche questa volta il colpo è ancora più sordo e inaspettato.
Dopo la clamorosa rottura con José Mourinho e Tiago Pinto, e l’inizio del nuovo ciclo targato Daniele De Rossi e Lina Souloukou, la proprietà americana non smette di stupire con la sua implacabile determinazione a ridisegnare i vertici del club.
L’ultima, fragorosa decisione è l’allontanamento dell’Avvocato Lorenzo Vitali, figura chiave e pilastro legale della società da anni. Un ribaltone che lascia pochi dubbi: i Friedkin non sono solo silenziosi, ma anche assolutamente spietati e rapidi nell’interrompere qualsiasi rapporto che non ritengano più funzionale alla loro visione.
Sembra che la pazienza non sia una virtù contemplata nel loro manuale di gestione, e che la ricerca della perfezione o di un allineamento totale sia un processo costante e senza compromessi.
Arrivederci Roma
L’allontanamento dell’avvocato Lorenzo Vitali non è di poco conto. Figura storica della Roma, Vitali era un punto di riferimento per tutte le questioni legali e societarie, un uomo di fiducia presente da anni, anche prima dell’era Friedkin.
La sua uscita di scena indica una volontà di ricambio radicale non solo nell’area sportiva, ma anche in quella amministrativa e legale. Un segnale inequivocabile che i Friedkin non si accontentano di cambiare pedine, ma intendono rimodellare l’intera struttura del club, inserendo uomini di propria fiducia o, comunque, profili che rispondano in toto alle loro aspettative.

Rivoluzione americana
Il divorzio con l’avvocato Vitali segue quello di Florent Ghisolfi è il più eclatante sotto il profilo sportivo. Per due motivi, il primo è per il tempo in cui il francese è stato direttore sportivo della Roma, un anno. E il secondo?
Doveva essere l’innovatore, il grimaldello per riaprire le porte del paradiso al club giallorosso. Niente di tutto questo, bensì un’esperienza lampo e senza precedenti. Divergenze sulla strategia di mercato, mancanza di sintonia. Un po’ tutto. Ma ora interessa il giusto. Il ritorno di Frederic Massara apre le porte al futuro prossimo di una Roma completamente diversa da quella degli anni passati, almeno a livello dirigenziale e di guida tecnico. Il mercato dirà se e quanto sarà così a livello di gruppo squadra.