“Ucciderò tuo marito e i tuoi figli”: HORROR nel post-gara, minacce alla moglie del nazionale dopo il flop
Svelato un macabro retroscena sul un nazionale. Minacce nel post gara dopo il flop, panico in famiglia.
Altro che fair play. Lo sport dovrebbe essere un esempio di lealtà, di passione e divertimento, un esempio per tutti i bambini (e non solo) che vedono nel calcio la disciplina più seguita al mondo. Già, dovrebbe.
Il campo da gioco dovrebbe essere un luogo di gioia, passione e competizione sana. Le urla festanti dei tifosi, i cori iconici e il profumo dell’erba, l’emozione del gol. Ma sempre più spesso, purtroppo, questa idilliaca immagine viene trasformata da un’ombra inquietante, il suo lato oscuro.
Minacce, intimidazioni, talvolta persino delle aggressioni fisiche rivolte ai calciatori e, ciò che è ancora più grave, alle loro famiglie. Un fenomeno che trasforma lo sport in un incubo, generando panico e terrore tra gli sportivi, i giocatori e le loro famiglie.
Nel corso degli anni si è andati ben oltre le semplici contestazioni, manifesto della delusione per ciò che poteva essere e non è stato. Le cronache recenti sono piene di episodi raccapriccianti: striscioni minacciosi appesi sotto casa dei giocatori, messaggi anonimi sui social media carichi di odio e violenza, fino ad arrivare a vere e proprie minacce di morte.
Un esempio raccapricciante
Un esempio emblematico è quello di Angel Di Maria, il campione argentino che solo pochi mesi fa ha visto la sua famiglia minacciata di morte in Argentina, con un messaggio che gli intimava di non tornare a Rosario.
Un episodio che ha scosso il mondo del calcio e ha riacceso i riflettori su un problema purtroppo endemico. Ma non serve andare oltreoceano per trovare esempi. Anche nel nostro paese, calciatori di ogni categoria, dalla Serie A ai dilettanti, sono finiti nel mirino di ultras e pseudo-tifosi. Purtroppo non un episodio sporadico.
Calcio choc
“Ucciderò tuo marito se lo vedo per strada, non lo lascerò in pace un solo istante, ucciderò i bambini con le mie stesse mani, spero che nessuno sopravviva”. Ha fatto scalpore il post di Alice Campello, moglie di Alvaro Morata, unico spagnolo a sbagliare un rigore nell’ultima finale di Nations League contro il Portogallo.
Alice ha deciso di condividere nelle sue storie sui social, uno dei messaggi più inquietanti ricevuti dopo la partita: “Ci rendiamo conto che stiamo parlando di una partita di calcio?”. Come darle torto? Un derby iberico che verrà ricordato anche per questo spettacolo horror.