DANIELE DE ROSSI firma: sulla scia di Ranieri, la nuova generazione giallorossa per tornare alla gloria
DDR di nuovo a in pista. Chiusa l’idea Nazionale, Daniele De Rossi deciso a tornare alla gloria, sempre in Serie A.
Un debutto in Serie A dolce-amaro. Dolce come solo chi sale sulla panchina di quel club di cui è stato un po’ capitano, un po’ bandiera. Amaro come chi ha chiuso anzitempo la propria esperienza nonostante un triennale firmato qualche settimana prima.
Il mondo del calcio, si sa, è spietato. E a farne le spese, troppo spesso, sono gli allenatori, i primi a pagare il prezzo di risultati che non arrivano, a prescindere dalle reali responsabilità. È il caso di Daniele De Rossi, esonerato dalla panchina giallorossa dopo un avvio di stagione complicato che, a posteriori, sembrava nascondere ben più di un semplice deficit tecnico-tattico.
Una scellerata scelta, con il senno di poi, da ascrivere a Lina Souloukou, l’ex CEO, indotta peraltro alle dimissioni nella stessa settimana dell’esonero, a cui venne la brillante idea di sostituire DDR con Ivan Juric, tecnico preparato ma non per quel gruppo squadra giallorosso dalle caratteristiche agli antipodi con la visione del croato.
Un addio amaro, comunque, per Daniele De Rossi, arrivato dopo appena quattro giornate di campionato e un rinnovo di contratto firmato solo pochi mesi prima, che aveva acceso l’entusiasmo della piazza romanista.
Una ferita ancora aperta. Ma…
Ma se la ferita dell’esonero dalla sua Roma è ancora aperta, la professionalità e la sete di calcio di Daniele De Rossi non sono venute meno. Dopo un periodo di riflessione e aggiornamento, DDR è pronto a tornare. E la Serie A, il suo habitat naturale, lo aspetta a braccia aperte.
Negli ultimi mesi, il suo nome è circolato con insistenza per diverse panchine della massima serie. Compresa quella della Nazionale, risolta alla fine con la nomina di un suo ex compagno di squadra in Azzurro, quel Rino Gattuso erede di Luciano Spalletti.
Un bagaglio prezioso
L’esperienza alla Roma, seppur breve e turbolenta, gli ha fornito un bagaglio prezioso, dimostrando la sua capacità di approccio al calcio dei grandi e la sua innata leadership, caratteristiche che lo rendono un profilo estremamente interessante per molti club in cerca di un condottiero.
Le indiscrezioni di mercato lo vedono tra i papabili successori in diverse squadre che ambiscono a un progetto di crescita, o che necessitano di una figura forte in grado di motivare l’ambiente e imporre un proprio credo tattico. Tra queste il Parma, impegnato nel post Cristian Chivu, tornato all’Inter non prima di aver salvato i ducali. Via da Roma per colpe non sue, DDR ora è pronto a ripartire, con la consapevolezza di poter lasciare il segno lontano da Roma. In fondo, nemo profeta in patria.