“Chiamatelo subito: lo voglio”: Spalletti perentorio: per lui è la nuova stella azzurra I Sarà Mondiale
Il Ct della Nazionale in questa fase delicata ha deciso di affidarsi ad un giocatore ha brillato particolarmente con il proprio club
Finito il campionato è tempo di immergersi negli impegni delle nazionali alle prese con le qualificazioni ai prossimi mondiali di calcio. Dunque, un appuntamento fondamentale per l’Italia di Spalletti, che stavolta non può più fallire.
Dopo due mancate qualificazioni ai mondiali e con l’allargamento delle partecipanti a 48 squadre l’occasione e propizia a patto però che non si commettano passi falsi nel girone di qualificazione.
I primi impegni sono quelli in programma contro la Norvegia (il 6 giugno in trasferta) e la Moldavia (il 9 giugno in casa). L’esordio dunque sarà proprio contro la squadra di Haaland, la rivale più temibile del girone composto anche da Israele ed Estonia.
Per questo il Ct ha deciso di affidarsi ai giocatori più in forma in questa fase e di assumersi qualche lecito rischio, lasciando a casa alcuni elementi sulla carta importante ed inserendo altri che nelle ultime battute di campionato hanno mostrato di avere maggiori energie.
Il nuovo asso nella manica di mister Spalletti
Tra questi come riportato dal corrieredellosport.it c’è senz’altro Riccardo Orsolini. L’esterno del Bologna è reduce dallo storico successo in Coppa Italia dei felsinei e da un finale di campionato giocato ad altissimi livelli.
Per questo Spalletti ha deciso di puntare su di lui per cercare di iniziare bene il percorso che si spera possa portare dritto fino alla rassegna iridata del prossimo anno. Le qualità del classe ’97 ne suo immaginario dovranno essere decisive per avere la meglio su norvegesi e moldavi nelle prime due sfide di qualificazione.
La stagione straordinaria di Riccardo Orsolini
Per “Orso” è stata un’annata da record in cui ha messo a segno ben 15 reti in campionato e 2 in Coppa Italia. Inoltre l’esperienza in Champions League gli ha dato ancor più visibilità e gli ha permesso di iniziare ad acquisire quell’esperienza internazionale che gli mancava a livello di club.
Adesso è tempo di far valere questo bagaglio maturato nella stagione della sua consacrazione. Dopo aver trascinato il Bologna alla conquista di un trofeo dopo 51 anni è giunta l’ora di prendersi l’Italia sulle spalle e di provare a cambiare il corso della storia, che negli dieci ha visto i colori azzurri uscire dai radar del calcio mondiale. Un qualcosa di non ammissibile per una nazione dove questo sport è il pane quotidiano.