Alcaraz numero uno al mondo: Sinner cede lo scettro: Ufficiale, dopo Roma l’italiano deve arrendersi all’evidenza

Il ritorno di Sinner dopo la squalifica è strappa applausi. Ma non basta per fermare Alcaraz. Dopo Roma non ci sono più tanti dubbi.
Tanta attesa, curiosità e un amore sconfinato del popolo italiano (e non) hanno accompagnato il ritorno in campo dopo quella squalifica che grida ancora vendetta per tempi e modi con cui è arrivata. Ma il caldo abbraccio di Roma, ci ha restituito Jannik Sinner.
Dopo lo stop forzato, i colpi di Sinner agli Internazionali sono rimasti gli stessi: profondi, precisi e carichi di quella freddezza che lo ha reso uno dei protagonisti assoluti della nuova generazione. Ma c’è un “però” che aleggia sull’orizzonte rosso della stagione: la terra battuta.
Un colore che s’avvicina ai capelli di Sinner, non al suo gioco. O meglio, è la superficie dove l’infinito talento di Jannik si vede meno: esplosività, gioco in spinta e timing perfetto trovano meno sfogo sui campi lenti e scivolosi della terra, dove il margine d’errore si riduce e la pazienza diventa una virtù imprescindibile.
Non è un caso se i risultati più brillanti di Jannik siano arrivati su cemento e indoor. Al contrario, sulla terra, le sue prestazioni faticano ancora a raggiungere quel livello che Carlos Alcaraz ha insito nei cromosomi.
Mondi a confronti
Sinner e Alcaraz, così simili tanto diversi. Modi differenti di concepire il tennis, attitudini agli antipodi. Talenti infiniti entrambi, destinati a dominare le prossime decade dell’Atp nonostante il redivivo Djokovic s’è tolto lo sfizio di arrivare a quota 100 tornei vinti, grazie alla ciliegina sulla torta di Basilea.
La differenza tra Sinner e Alcaraz la fanno due fattori. Il primo è da identificare nella stessa. Boris Becker li ha descritti meglio di chiunque altro: Jannik è da dieci quando gioca, più o meno sempre. Alcaraz parte da 11, anche se spesso ondeggia tra il suo top e il 9. E il secondo fattore?

Semaforo Rosso
Roma l’ha confermato il numero uno sulla Terra Rossa è Carlitos Alcaraz, trionfatore degli Internazionali contro un Sinner a corto di energie, causa anche quei tre mesi di stop forza che si sono fatti sentire. Al di là di tutto, però, è l’ammissione ufficiale di Sinner a inquadrare una situazione da ribaltare.
“Sulla terra rossa, come ho già detto a Roma, il favorito numero uno è sempre Carlos Alcaraz”. Sinner ripete le parole dette subito dopo il trionfo di Carlitos al Foro Italico: “Io ho tanti margini di miglioramento su questa superficie: vediamo come andrà qui a Parigi. Ma Alcaraz è il numero uno sulla Terra Rossa”. Che non vuole dire che vincerà il Roland Garros a prescindere…