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“Ho sconfitto il tumore”: l’ex Juve a cuore aperto rivela tutto I “Devo dire grazie a Vialli”

Gianluca Vialli
Il compianto Gianluca Vialli – ansa – IlPosticipo.it

Vialli da lassù “aiuta” un suo ex compagno di squadra a vincere la partita più importante, quella con il tumore. Dice tutto a cuore aperto.

Attaccante dal grande olfatto realizzativo, persona eccezionale. Se il campo ha parlato, sono gli ex compagni di squadra, e non, di Luca Vialli a trasmettere qualcosa di unico nell’indimenticato campione della Nazionale.

Luca Vialli è uno di quei nomi che, pronunciati oggi, risvegliano emozioni autentiche nel cuore di ogni tifoso juventino. Non solo per i trofei conquistati, ma per il modo in cui li ha raggiunti: con stile, cuore e un carisma inconfondibile.

Arrivato alla Juventus nel 1992 dalla Sampdoria, Vialli fu l’acquisto più costoso della storia del calcio italiano all’epoca. Ma con lui, la Juve non comprò solo un attaccante prolifico: prese un leader, un uomo spogliatoio, un professionista esemplare.

Con la maglia bianconera, Vialli disputò quattro stagioni intense e cariche di significato. Il suo apice fu senza dubbio la stagione 1995-96, quando, da capitano, sollevò al cielo l’allora Coppa dei Campioni, coronando un percorso europeo entusiasmante culminato nella vittoria ai rigori contro l’Ajax, all’Olimpico Roma. Fu quella la sua ultima partita con la Juve: un addio perfetto, da protagonista, da leggenda.

Cosa ci ha lasciato Vialli

Ma ciò che ha lasciato alla Juventus va oltre i numeri – 53 gol in 145 partite – o i titoli – uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa UEFA e la sopracitata Champions League. Vialli ha insegnato cosa significhi vestire la maglia bianconera con orgoglio, ha mostrato ai più giovani cosa vuol dire sacrificio, ha dimostrato che si può essere vincenti senza perdere mai l’umanità.

Anche dopo il suo ritiro, il legame con la Juve non si è mai spezzato. La sua lotta pubblica contro la malattia ha commosso e unito il mondo del calcio. L’abbraccio tra Vialli e Roberto Mancini a Wembley dopo la vittoria dell’Italia a Euro 2020 è entrato nell’immaginario collettivo, ricordando a tutti quanto conti l’amicizia, la resilienza e la speranza.

Gigi De Agostini
Gigi De Agostini ai tempi della Juventus – facebook – IlPosticipo.it

Un aiuto da lassù

Oggi, il nome di Luca Vialli vive negli occhi di chi lo ha visto giocare, nelle lacrime di chi lo ha salutato troppo presto, e nella memoria di una Juventus che, grazie a lui, è diventata un po’ più grande. Ma anche nel ricordo di chi ha combattuto la partita più importante, quella con la vita, con lui.

Con l’aiuto di Vialli ho sconfitto un tumore, ci davamo forza a vicenda”. Così parlò Gigi De Agostini, ex compagno di Luca alla Juventus. “Mi manca tanto – ammette in uno stralcio di un’intervista alla Gazzetta dello Sport – stavamo facendo le stesse cure, ci davamo forza a vicenda. Se io ce l’ho fatta, devo dire grazie a Luca Vialli”. Con tanto di bacio lassù.