“Abbiamo bisogno di te, c’è lo scudetto in ballo”: ma lui è irremovibile, prende l’aereo e vola a Rio I “Mi spiace, ma c’è il Carnevale”

Il calciatore è passato alla storia per la sua passione per il Carnevale che però ha compromesso le chance scudetto della sua squadra
Ne sono passati di personaggi strani nel nostro campionato, ma probabilmente quello di cui andremo a parlare in questa sede è tra i più eccentrici in assoluto. Infatti oltre che per le sue indiscutibili doti tecniche è passato alla storia anche per un aneddoto particolare.
Arrivato in Italia con le migliori credenziali possibili, nel nostro paese non è riuscito a ripetersi allo stesso modo, probabilmente anche per via del suo carattere un po’ esuberante. Al tempo stesso però il suo rendimento è stato condizionato anche da altri fattori.
Un vero peccato visto che ad inizio carriera sembrava poter ambire davvero a grandi palcoscenici in giro per il vecchio continente. Al pari tanti altri calciatori di estro, resta un grande rimpianto, ma d’altronde il calcio è anche questo.
Su di lui però c’è un retroscena abbastanza particolare che se da un lato gli ha consentito di avere ancora più fama dall’altro ha segnato un punto di svolta negativo nel suo percorso calcistico. Andiamo a scoprire quale.
Chi ha rinunciato allo “scudetto” per il Carnevale
Per chi non lo avesse ancora capito il calciatore in questione è Edmundo Alves de Souza Neto meglio noto solo come Edmundo. La sua prima esperienza italiana è stata alla Fiorentina dal 1997 al 1999.
Come riporta calciobidoni.it in Toscana ha fatto scalpore soprattutto per un suo comportamento non propriamente consono a livello professionistico. Con la viola campione d’inverno e in pieno lotta per lo scudetto decise comunque di partire per godersi lo spettacolo del Carnevale di Rio.

Il carattere un po’ sopra le righe di Edmundo
Di fatto si trattava di un qualcosa di lecito visto che c’era una clausola contrattuale che lo prevedeva. La sua assenza e quella di Batistuta per infortunio però fecero perdere punti preziosi ai gigliati che non riuscirono a proseguire il cammino verso le zone altissime della classifica.
Edmundo ha fatto notizia anche per alcune sue esternazioni nei confronti della società in cui ha preteso apertamente il posto da titolare: “Sono un campione, la Fiorentina non può trattarmi così. Non sono mai stato in panchina in vita mia, neppure quando avevo otto anni”. Nel 2001 da gennaio a giungo ha poi vestito anche la maglia del Napoli, anche li senza lasciare più di tanto il segno. Insomma, una sorte di croce o delizia.