“Mi manda Gheddafi”, nel vero senso della parola: “Entreremo nella Storia”: Gaucci batte i record, e al flop si aggiunge… il nandrolone

Gaucci e tutti i retroscena su Gheddafi su quel flop a cui si deve aggiungere anche la storia sul nandrolone. Altro che storia.
Non avrà vinto trofei importanti né guidato società super blasonate, ma nella storia del calcio Luciano Gaucci non è stato un presidente qualunque. Sarebbe completamente riduttivo e oggettivamente fuorviarlo etichettarlo un presidente come tanti altri.
Esuberante e spesso sopra le righe, ha segnato un’epoca nel calcio italiano, tra intuizioni geniali, polemiche infuocate e operazioni al limite del surreale. Certamente una delle figure più controverse della storia del nostro calcio. Un personaggio sopra le righe.
Nato a Roma nel 1938, Gaucci si è fatto strada come imprenditore nel settore ippico prima di buttarsi anima e corpo nel calcio. Dopo esperienze con squadre minori, è con il Perugia che conquista il palcoscenico nazionale.
Nell’ultima decade prima del nuovo millennio trasforma il club umbro in una fucina di sorprese: promozioni, retrocessioni, allenatori cambiati a ritmo frenetico e un flusso continuo di giocatori dall’identità a volte esotica, a volte improbabile.
L’operazione Gheddafi
Luciano Gaucci è stato capace esta l’ingaggio di Al-Saadi Gheddafi. Era il 2003 e l’arrivo l’operazione con il figlio del colonnello libico Muammar Gheddafi scatena un’eco internazionale senza precedenti. Un’intuizione, ovviamente, sportiva ma soprattutto politica, che portò visibilità, polemiche e sospetti.
Naturalmente si capì subito che il figlio Gheddafi non era certo un giocatore capace di brillare in campo. Campo di Serie A che a onor del vero non vide mai, ma la trovata mediatica funzionò perfettamente: si parlò del Parugia di Gaucci su tutti i media del mondo.

Il caso del nandrolone
Ma Luciano Gaucci non fu estraneo a polemiche più cupe. Uno dei momenti più controversi fu legato al caso del “nandrolone”, un anabolizzante trovato nelle urine di alcuni calciatori a inizio del nuovo millennio.
Tra i coinvolti anche il difensore del Perugia Fabio Gatti, con il club che si ritrovò invischiato in un clima di sospetti e accuse. Sebbene non ci siano mai state prove dirette contro Gaucci, l’ombra del doping contribuì a creare quell’alone sulfureo intorno alla sua figura. Eppure l’imprenditore romano fu capace di portare in Italia giocatori del calibro di Nakata e Rapajc, ma anche esonerare Cosmi in diretta tv. Tutto e il suo esatto contrario. È scomparso nel 2020, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di luci e ombre, rimpianti e leggenda. Un unicum… a modo suo.